Storia e regole del gioco degli Astragali

Il gioco degli Astragali, conosciuti anche come aliossi, ha origini antichissime. Come per molte altre attività ludiche, anche questo particolare passatempo veniva praticato da diverse culture del passato, accumunate dalla dedizione alla pastorizia in Asia Minore, Grecia, Italia e Palestina.

Sono però soprattutto quella ellenica e romana le realtà in cui gli astragali assumono un’importanza più marcata, divenendo in breve tempo un fenomeno diffuso ad ogni livello della società, e rappresentato tanto nell’arte quanto utilizzato nei riti divinatori popolari.

Vediamo allora qual è la storia degli astragali, giochi romani antichi che possono essere considerati come i veri e propri antenati dei moderni dadi, ormai più comodi e leggeri da lanciare rispetto agli ossicini di pecora o di montone utilizzati ai tempi di Platone e Giulio Cesare.

Astragali: i giochi romani antichi

Gli astragali (in latino talus-i) sono piccoli ossi di forma cubica, presenti nell’articolazione della gamba e del piede dell’uomo e negli arti posteriori dei quadrupedi, tra il calcagno e il bicipite. Fin dai tempi antichi era abitudine usare gli astragali di animali come capre, montoni o bovini per alcuni giochi, in cui solitamente venivano lanciati.

Il gioco degli Astragali (o aliossi), diffuso soprattutto nell’Antica Roma, era apprezzato da grandi e piccini di ogni estrazione sociale, e prevedeva diverse varianti. In particolare, i giochi da lancio principali erano tre, vale a dire la tropa (la fossetta), l’omilla e la pentelitha (le cinque pietre). La tropa prevedeva di lanciare gli astragali da una certa distanza all’interno di una piccola buca scavata nel terreno o in un recipiente; il secondo gioco richiedeva invece di lanciare i propri astragali in un cerchio tracciato sul terreno cercando di colpire gli astragali avversari per farli uscire dalla linea di contorno, mentre nella gara del pentelitha si dovevano lanciare in aria cinque astragali per farli ricadere sul dorso della mano.

Con il passare del tempo gli adulti hanno iniziato ad apprezzare sempre di più la valenza ludica degli astragali, e a far evolvere le regole del gioco. Come per i dadi, a livelli più competitivi la vittoria era determinata dal valore corrispondente ad ogni faccia dell’astragalo: gettando gli astragali a terra, veniva conteggiato il valore della faccia rivolta verso l’alto, o sommato il valore delle varie combinazioni ottenute.

Come si gioca agli astragali

Il gioco degli aliossi usa gli ossicini di astragali di alcuni animali perché risultano più piccoli, e per questo più maneggevoli. Proprio come facciamo oggi con i dadi a quattro facce, anche le regole degli astragali prevedevano che ad ogni faccia fosse attribuito un valore numerico (1,3,4,6).

Nell’Antica Roma esistevano più varianti dello stesso gioco, con regolamenti leggermente differenti e con combinazioni possibili che cambiavano con il numero di astragali che ogni giocatore lanciava. In ogni caso, una delle combinazioni più ambite dai giocatori del tempo era il cosiddetto “colpo di Afrodite” (ogni lancio aveva un nome dedicato alle divinità o a personaggi illustri), con cui si ottenevano tutte facce diverse con un unico lancio. Con il “colpo del cane“, invece, si otteneva il valore più basso (monas) in tutte le quattro facce.

Il talus poteva essere praticato ovunque, e appassionava sia i grandi che i bambini. I più piccoli ricevevano in dono a scuola i loro astragali, ed erano soliti consacrarli alle divinità al termine dell’infanzia. 

Le regole del gioco degli Astragali (o aliossi)

Quello degli Astragali è ormai un gioco poco diffuso, anche se in Afghanistan (dove si chiama Buzul-bazi) è ancora molto apprezzato dai ragazzi più giovani.

La variante moderna del gioco prevede l’utilizzo di dieci aliossi realizzati in plastica o in metallo, e di una palla di gomma. Prima di iniziare effettivamente la partita, i giocatori lanciano gli aliossi in aria provando a prenderli con le mani per stabilire chi sarà ad aprire. Successivamente, i giocatori a turno fanno rimbalzare la palla da terra, raccolgono gli aliossi e prendono la palla prima che riesca a rimbalzare per una seconda volta.

Secondo le regole attuali del gioco degli astragali, il numero di ossicini che si devono raccogliere dipende dal totale degli aliossi utilizzati nella partita. A vincere sarà il giocatore che raccoglie il maggior numero di aliossi, e la complessità del gioco può essere aumentata a discrezione dei partecipanti aumentando il numero di aliossi.

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