Dove e quando è nato il gioco d'azzardo

Oggi il gioco d’azzardo è immediatamente associato ai casinò e alle case da gioco, ma non si tratta di un fenomeno contemporaneo. Tavoli verdi, fiches, carte che scorrono velocemente, ruote che girano e l’adrenalina tipica del gambling hanno infatti origini antiche, e derivano da quella che è una vera e propria tradizione millenaria.

Ma come, dove e quando nasce il gioco d’azzardo? Quali sono state le prime civiltà ad apprezzare la voglia di vincere che cresce attorno a un tavolo da gioco? Le risposte in questo approfondimento di Giochi del Titano, dedicato proprio alla storia del gioco d’azzardo e all’evoluzione di una passione legata indissolubilmente alla storia dell’umanità.

Come nasce il gioco d'azzardo

Tra i giochi più antichi del mondo, i giochi d’azzardo affondano le proprie origini in tempi antichissimi. D’altronde l’uomo ama sfidare la sorte da sempre, e la storia del gioco d’azzardo non può che essersi sviluppata parallelamente alle prime civiltà umane.

Chiedersi come nasce il gioco d’azzardo significa rifarsi alle prime forme riscontrabili di questa attività, datate dagli studiosi al 3.000 a.C. circa. In quel periodo, una sorta di antenato del gambling come oggi lo conosciamo era particolarmente diffuso nell’antico Egitto, ma con una funzione legata strettamente alla sfera mistica e religiosa. Successivamente il gioco d’azzardo ha iniziato a diffondersi tra la popolazione indipendentemente dal divino, e a tutti i livelli della società egiziana del tempo.

Sarebbe però riduttivo collocare le origini del gioco d’azzardo solo lungo il bacino del Nilo: ritrovamenti di dadi e strumenti da gioco ci permettono di affermare con certezza che fosse diffuso anche tra le civiltà cinese e indiana, e presso gli Assiro-babilonesi e i Sumeri. Non solo, tra le più antiche carte da gioco bisogna ricordare quelle apparse in Cina nel IX secolo, poi diffusesi anche in Europa con decorazioni locali assai diverse da quelle tipicamente orientali. Si ritiene inoltre che le scommesse sui combattimenti di animali fossero comuni ai tempi dei greci e dei romani, grandi cultori del gioco d’azzardo.

La storia del gioco d'azzardo in Italia

La storia del gioco d’azzardo “fa tappa” anche in Italia. Come abbiamo visto, già gli antichi romani giocavano d’azzardo, almeno a giudicare dai reperti archeologici rinvenuti nel corso degli anni e dagli affreschi presenti a Pompei, la città conservata dalla cenere del Vesuvio.

Facendo un salto più avanti, tra la fine del Medioevo e i primi albori del Rinascimento assistiamo alla diffusione delle cosiddette baratterie. Inizialmente si trattava di luoghi di ritrovo per il popolo, poi hanno iniziato a prendere la forma di veri e propri casinò, e ad ospitare giochi con i dadi e con le carte. Nello stesso periodo molti celebri artisti dipingeranno scene di uomini intenti a giocare e scommettere, segno che il brivido dell’azzardo fosse molto diffuso nella società di allora.

Dalle origini del gioco d'azzardo ai primi casinò

Ma quando nasce il gioco d’azzardo simile a quello moderno? Letteratura, arte e testimonianze scritte ci raccontano che il gioco d’azzardo ha preso piede a Venezia fin dal ‘500, quando le persone erano solite giocare all’aperto. Nonostante il proibizionismo, nel XVII secolo si assiste alla nascita delle prime case da gioco e dei casinò.

Proprio a Venezia venne istituito nel 1638 Il Ridotto, un luogo storico pensato come un ambiente di gioco controllato che negli anni ha ospitato tra le sue mura migliaia di giocatori, tra cui volti noti come Giacomo Casanova e Carlo Goldoni. Le altre sale da gioco sono sorte nel corso del XX e del XXI secolo: pensiamo a quella di Sanremo nel 1905, a quella di Campione d’Italia nel 1933 e di Saint Vincent nel 1947, ma anche a Giochi del Titano, fondata nel 2007 nella Repubblica di San Marino.

Evoluzione e futuro del gioco d'azzardo

Arrivare alla liberalizzazione del gioco d’azzardo in Italia non è stato facile. Fino ai primi del ‘900, lo Stato italiano considerava infatti il gambling come un rischio sociale e un disvalore etico, e solo nel secondo dopoguerra si decise di rilasciare le prime concessioni per lotterie, totocalcio e casinò.

Bisognerà attendere il 1992 per assistere ad una prima deregolamentazione del gioco d’azzardo nello Stivale: la profonda crisi economica e il bisogno immediato di gettito fiscale portano alla nascita di Lottomatica, Sisal e Snai, mentre nel 2006 la legge Bersani-Visco permette agli operatori stranieri di entrare nel mercato italiano.

Non solo. Un altro passaggio importante nella storia del gioco d’azzardo in Italia è sicuramente il cosiddetto decreto di Ferragosto del 2011 voluto dal Governo Berlusconi per liberalizzare il gioco online. Da allora le piattaforme dei giochi d’azzardo si sono moltiplicate, per quanto giocare tra le sale di un casinò fisico resti un’esperienza difficilmente ripetibile in rete.

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