I migliori 5 film di sempre sui casinò

Il cinema ha sempre subito il fascino delle sale da gioco. Sono infatti tantissimi i film sui casinò e sul gioco d’azzardo, in cui il gambling riveste un ruolo di primo piano ai fini della trama. Molto spesso si tratta di pellicole avvincenti ed eccitanti, ed in alcuni casi parliamo di veri e propri classici della settima arte, che ogni appassionato dovrebbe vedere almeno una volta nella vita.

Tra lungometraggi più vecchi e must più moderni, andiamo dunque a vedere quali sono i migliori film sul gioco d’azzardo da guardare, e che elevano il genere dei Gambling Movie. Ne abbiamo selezionati cinque che, secondo noi, sono in grado di raccontare in modo diverso le sfaccettate emozioni del tavolo verde.

Casinò di Martin Scorsese (1995)

Casinò non è solo uno dei migliori film sul gioco d’azzardo, ma anche una pellicola immancabile nella videoteca di chi ama il cinema e il gioco d’azzardo. Diretto da Martin Scorsese nel 1995, vanta un cast stellare: Robert De Niro, Sharon Stone, Joe Pesci e James Woods danno vita a personaggi indimenticabili, per un film in cui malavita, denaro e adrenalina si intrecciano in un mosaico praticamente perfetto.

Il film Casinò descrive così le due facce di Las Vegas, notoriamente la mecca dei casinò. Da una parte quella glamour e scintillante, fatta di sale eleganti, ricchi scommettitori e abili giocatori, dall’altra quella più violenta e brutale, in cui l’avidità molto spesso ha la meglio sulla vita umana.

Bugsy di Barry Levinson (1991)

Con Bugsy, Berry Levinson ci regala una gemma rara, che racconta la vera storia dello psicopatico Benjamin “Bugsy” Siegel, qui interpretato dall’attore Warren Beatty. Il film si concentra sull’ultima parte della vita di questo malavitoso senza scrupoli, che viene inviato a Hollywood dai suoi soci Meyer Lansky e Charlie Lucky Luciano per prendere il controllo dei racket della West Coast.

Qui, Bugsy diverrà amico del divo del cinema George Raft, grazie al quale conoscerà l’attraente attrice Virginia Hill. Con lei vivrà una travolgente e tormentata storia d’amore, con i due ad unire le forze per realizzare, nel deserto del Nevada, il Flamingo, un lussuosissimo locale dedicato al gioco d’azzardo. Ma ben presto il sogno si scontrerà con la realtà, pennellando un uomo perseguitato dai debiti e abbandonato da Virginia.

21 di Robert Luketic (2008)

21, diretto da Robert Luketic nel 2008, è da molti definito come il film per eccellenza sul Black Jack. La pellicola racconta infatti, in modo leggero ma mai banale, le avventure del MIT Blackjack Team, una squadra di studenti del Massachusetts Institute of Technology con la passione per la matematica e per il Blackjack.

La trama si ispira ad una storia vera: nel decennio che va dal 1980 al 1990, il team di matematici ha infatti sbancato diverse case da gioco grazie a un sistema di conteggio delle carte da gioco complesso, che garantisce risultati eccellenti al tavolo verde. Il film indubbiamente diverte, e al tempo stesso descrive dinamiche di gruppo molto interessanti, tra aspirazioni e contrasti.

Il giocatore - Rounders (1998) di John Dahl

Tra i numerosi film sul poker, Rounders è sicuramente quello più amato dagli appassionati di poker all’americana. Nella pellicola di John Dahl, uno strepitoso Matt Demon interpreta Mike McDermott, uno studente di legge che perde 25.000 dollari in una partita al cardiopalma. E da cui potrebbe dipendere la sua stessa vita.

Worm, interpretato da Edward Norton e amico di vecchia data del protagonista, dopo essere uscito di prigione decide di raggiungere Mike e di aiutarlo a rivincere i soldi per pagare i suoi debiti. I due dovranno vedersela con lo spietato Teddy KGB, portato sullo schermo da un magistrale John Malkovich.

La stangata di George Roy Hill (1973)

Una selezione dei migliori film sui casinò non può di certo dimenticare La stangata, capolavoro di George Roy Hill datato 1973. Con Paul Newman e Robert Redford, il film ha vinto ben 7 premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, convincendo critica e pubblico grazie a idealismo, abilità e guasconate.

Negli anni ’30, due abilissimi truffatori riescono a vincere una grossa somma di denaro con una partita a poker truccata. I soldi sono però sottratti a un terribile gangster di Chicago, per una truffa colossale che per la coppia di imbroglioni rappresenta in realtà l’occasione giusta per vendicare la morte di un comune amico.

Giochi del Titano, Vi aspetta per festeggiare insieme l’arrivo del Nuovo Anno.
Da un’attenta selezione delle materie prime nasce la nostra proposta per il Cenone di Capodanno 2024.
 Menù “dalla terra” o “dal mare” a Voi la scelta e a tutto il resto pensiamo noi!

Menù Cenone

prima proposta

La Terra offre

Entrè
Crema parmentier con funghi “Galletti” trifolati e tartufo “Bianco” romagnolo

Antipasti
Rose di Roast beef con cremoso di broccoli, petali di cipolla in agrodolce ai lamponi e nocciole di Giffoni IGP

Tortino sfogliato ripieno di zucca, zenzero e cipollotto con fondente di gorgonzola DOP e gocce di mosto ridotto

Primi
Passatello asciutto preparato dallo Chef con crema di topinambur al rosmarino, squacquerone DOP e peperoni rossi cotti a bassa temperatura

Pacchero “Mancini” con crema Dubarry al pistacchio, petali di guanciale croccante di “Mora” romagnola e pomodorini confit

Secondi

Medaglioni di Filetto di Manzo “Limousine” francese con funghi “Porcini” dei nostri monti e patate gialle DOP al forno

Lenticchie di Castelluccio di Norcia e cotechino nostrano

Dessert
Mousse di ricotta all’arancia con fichi caramellati e crumble di noci “Pecan” pralinate

Entrè
Crema parmentier con funghi “Galletti” trifolati e tartufo “Bianco” romagnolo

Antipasti
Rose di Roast beef con cremoso di broccoli, petali di cipolla in agrodolce ai lamponi e nocciole di Giffoni IGP

Tortino sfogliato ripieno di zucca, zenzero e cipollotto con fondente di gorgonzola DOP e gocce di mosto ridotto

Primi
Passatello asciutto preparato dallo Chef con crema di topinambur al rosmarino, squacquerone DOP e peperoni rossi cotti a bassa temperatura

Pacchero “Mancini” con crema Dubarry al pistacchio, petali di guanciale croccante di “Mora” romagnola e pomodorini confit

Secondi
Medaglioni di Filetto di Manzo “Limousine” francese con funghi “Porcini” dei nostri monti e patate gialle DOP al forno

Lenticchie di Castelluccio di Norcia e cotechino nostrano

Dessert
Mousse di ricotta all’arancia con fichi caramellati e crumble di noci “Pecan” pralinate

seconda proposta

Il Mare offre

Entrè
Seppiolina novella pescata nell’Adriatico gratinata alle erbette su vellutata di pisellini e lamelle di mandorle tostate

Antipasti
Mazzancolle “Reali” pescate nell’Adriatico cotte al vapore con timballo di carciofi al timo e fondo di crostacei ristretto

Astice “Blù” selvaggio scozzese cotto al vapore con quenelle di patata gialla DOP allo zafferano e coulis di yogurt, sedano e basilico fresco

Primi
Risotto “Riseria Panigada” allo Champagne Veuve Clicquot SPB Cuvèe con Gamberi Rossi di Mazzara del Vallo – Sicilia, la loro bisque e lime

Pacchero “Mancini” con Rana Pescatrice pescata nell’Adriatico, olive taggiasche, capperi di Pantelleria, salsa ai pomodorini datterini siciliani e basilico fresco

Secondi
Filetto di Branzino selvaggio pescato nell’Adriatico con invidia belga grigliata al Rhum e patate gialle DOP al forno

Lenticchie di Castelluccio di Norcia e cotechino nostrano

Dessert
Mousse di ricotta all’arancia con fichi caramellati e crumble di noci “Pecan “ pralinate

Entrè
Seppiolina novella pescata nell’Adriatico gratinata alle erbette su vellutata di pisellini e lamelle di mandorle tostate

Antipasti
Mazzancolle “Reali” pescate nell’Adriatico cotte al vapore con timballo di carciofi al timo e fondo di crostacei ristretto

Astice “Blù” selvaggio scozzese cotto al vapore con quenelle di patata gialla DOP allo zafferano e coulis di yogurt, sedano e basilico fresco

Primi
Risotto “Riseria Panigada” allo Champagne Veuve Clicquot SPB Cuvèe con Gamberi Rossi di Mazzara del Vallo – Sicilia, la loro bisque e lime

Pacchero “Mancini” con Rana Pescatrice pescata nell’Adriatico, olive taggiasche, capperi di Pantelleria, salsa ai pomodorini datterini siciliani e basilico fresco

Secondi
Filetto di Branzino selvaggio pescato nell’Adriatico con invidia belga grigliata al Rhum e patate gialle DOP al forno

Lenticchie di Castelluccio di Norcia e cotechino nostrano

Dessert
Mousse di ricotta all’arancia con fichi caramellati e crumble di noci “Pecan “ pralinate

Beverage

  • Acqua minerale naturale e gassata “FILETTE prime water“ in vetro
  • Bottiglia di Champagne VUEVE CLIQUOUT “SAINT PETERSBOURG” Cuvèe oppure altro Vino selezionato dalla nostra carta (una bottiglia ogni due persone)
  • Caffè – Selezione di digestivi, distillati e sigari cubani “Montecristo – Cohiba”
  • Alla mezzanotte ogni tavolo riceverà, per il brindisi, una bottiglia ogni due persone di ChampagneVUEVE CLIQUOUT “SAINT PETERSBOURG” Cuvèe accompagnato da una selezione di Lindor Boules e uva moscato bianca

€ 150 a persona
Inizio cena ore 20:30

Un’atmosfera unica ed elegante nella quale trascorrere una serata indimenticabile!

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Ristorante Seven rimarrà aperto tutte le sere nel periodo da Venerdì 22 Dicembre a Domenica 7 Gennaio,
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Mercoledì 27 e Giovedì 28 Dicembre – Martedì 2 e Mercoledì 3 Gennaio.

Le regole del craps (gioco dei dadi)

Il craps, più comunemente conosciuto come gioco dei dadi, è uno dei giochi da casinò più popolari, per quanto troppo spesso sottovalutato. Nonostante all’apparenza sia un gioco semplice, in cui tentare la fortuna con una coppia di dadi da sei facce, in realtà sa rivelarsi piuttosto complesso per le tante puntate esistenti, che possono mandare in confusione anche gli appassionati più esperti.

Nel craps, l’andamento della partita è lineare, con regole meccaniche e ripetitive: un giocatore (detto shooter o tiratore) lancia i dadi e tutti gli altri puntano sul possibile esito; una volta osservato il risultato, possono quindi vincere o perdere.

In questo approfondimento di Giochi del Titano andremo allora a vedere quali sono le regole del gioco dei dadi, e quali le puntate più o meno convenienti in questo grande classico del gambling.

Le regole del gioco dei dadi (craps)

Come già detto, il gioco del craps prevede che i player facciano le loro puntate sull’esito dei lanci effettuati. Si utilizza un paio di dadi a 6 lati, che vengono passati al termine di ogni round al giocatore successivo, seguendo il senso antiorario.

Secondo le regole del gioco dei dadi, il tiratore lancia due dadi equilibrati, e in base ai risultati la partita prenderà una svolta differente. Se la somma è 7 o 11 al primo lancio (detto Come Out), lo shooter ha vinto; se la somma al primo lancio è invece 2, 3 o 12, tale evento è detto Craps e il giocatore avrà perso; ancora, se la somma è 4, 5, 6, 8, 9 o 10 al primo lancio, il numero sarà il punteggio del tiratore. Il giocatore potrà continuare a tirare i dadi (con un lancio Point) finché esce di nuovo il punteggio (e in questo caso avrà vinto) o esce 7 (nel qual caso perde).

Come si gioca a dadi: le scommesse

Per come è strutturato, il craps presenta due distinte fasi di gioco, vale a dire la fase lancio Come Out e la fase lancio Point. Possono essere effettuate diverse scommesse in entrambe le fasi, con una varietà di puntate davvero molto vasta.

Alcune puntate possono infatti essere risolte tramite un unico lancio di dadi, mentre per altre potrebbero essere necessari più lanci prima che si risolvano. In generale, possiamo comunque dire che nel gioco dei dadi tutte le puntate sono raggruppate in due categorie principali: puntate Multi-roll e puntate One-roll, ciascuna indipendente e a pagamento individuale.

Puntate Multi-roll

Per come funziona il gioco dei dadi, le puntate Multi-Roll sono quelle che potrebbero non venire risolte al primo lancio. Restano quindi sul tavolo fino a quando non esce un 7 o non viene lanciato lo stesso numero definito come punteggio.

In particolare, tra le principali abbiamo:

  • Pass Line – disponibile solo durante la fase di lancio Come Out, è una scommessa vincente in Come Out se il totale dei due dadi è pari a 7 o 11, mentre perderà con un totale pari a 2, 3 o 12. Nella fase di lancio Point, si vince se il totale dei dadi corrisponde al punteggio prima che esca un 7.
  • Don’t Pass – anche questa scommessa può essere piazzata solo in Come Out, e in questa fase del gioco vince se i due dadi hanno ottenuto un 2 o un 3; si ottiene un pareggio se il totale lanciato è pari a 12, mentre si perderà con 7 o 11. Durante il lancio Point, la vittoria si ottiene lanciando una somma di 7 prima che venga lanciato lo stesso punteggio.
  • Come – si tratta di una puntata disponibile soltanto durante la fase di lancio Point. In questa fase si possono piazzare tutte le puntate Come che si desiderano, che andranno a vincere con un 7 o un 11, e a perdere se viene lanciato un totale di 2, 3 o 12. Con un qualsiasi altro totale (4, 5, 6, 8, 9 o 10), verrà stabilito un punteggio, e si vince solo se viene nuovamente lanciato lo stesso numero prima di un 7.
  • Don’t Come – solo durante la fase di lancio Point è possibile piazzare anche tutte le puntate Don’t Come che vogliamo. Queste scommesse vincono se il totale dei due dadi è di 2 o 3, pareggiano se è 12, e perdono con 7 o 11. Con un qualsiasi altro totale (4, 5, 6, 8, 9 o 10) si definisce un punto, e si vince se viene lanciato un totale di 7 prima che venga totalizzato nuovamente lo stesso punteggio.

Puntate One-roll

Nel gioco del craps sono ammesse anche puntate One-roll; queste, a differenza delle precedenti, sono valide per un solo lancio, e si vanno quindi a risolvere dopo ogni lancio. Possiamo piazzarle in qualsiasi momento della partita, sia durante la fase di lancio Come Out sia durante quella di lancio Point.

In questa tipologia di puntate rientrano:

  • Field – questa scommessa punta tutti i totali di 2, 3, 4, 9, 10, 11, 12. Paga sempre 1 a 1, tranne per il totale di 2 e 12 che paga invece 2 a 1.
  • Seven – come il nome suggerisce, si tratta di una puntata che va a coprire qualsiasi combinazione di 7, come 5 e 2, 4 e 3, e 1 e 6.
  • Craps – questa scommessa copre invece i numeri Craps, ovvero 2, 3 o 12.
  • Eleven – con questa scommessa si punta su un lancio esatto di 11.
  • Craps & Eleven – infine, nel gioco dei dadi abbiamo anche una scommessa combinata, che punta quindi sulla combinazione di un qualsiasi totale Craps (2, 3 e 12) e Eleven (11). Se viene lanciato un 11, la vittoria è in proporzione 7 a 1, mentre scende a 3 a 1 per i totali Craps.

Come si gioca a Omaha poker

Il Texas Hold’em è una delle più famose varianti del Poker. Un gioco fatto di abilità, strategia e forti emozioni, da rivivere nella GT Poker di Giochi del Titano, la prima Poker Room di San Marino. In grado di ospitare fino a 200 giocatori, è divenuta un punto di riferimento nazionale per tutti i player più talentuosi, grazie ai tornei più accreditati ospitati in questa sala.

Qui puoi provare il brivido del live poker, e magari scoprire alcune varianti di gioco meno famose. Tra queste, merita sicuramente spazio l’Omaha poker, che deriva proprio dal Texas Hold’em: l’Omaha ne condivide molti aspetti, ma presenta anche alcune differenze sostanziali.

Vediamo allora, con i professionisti di Giochi del Titano, come si gioca a Omaha poker, con un focus su regole, punteggi e tipologie di gioco più diffuse.

Le differenze tra Texas Hold'em e Omaha poker

L’Omaha poker, pur derivando direttamente dal Texas Hold’em, è ovviamente caratterizzato da alcuni elementi differenti dal suo più illustre “cugino”.

La prima grande differenza tra Texas Hold’em e Omaha poker è che nell’Omaha le carte personali di ogni giocatore sono quattro e non due. In secondo luogo, ogni giocatore è tenuto a usare due delle proprie carte per formare la migliore mano di cinque carte da poker. Vien da sé, che dovrà utilizzare obbligatoriamente tre delle cinque carte comuni.

Per via della sua impostazione, la variante Omaha permette ai player di chiudere con più facilità punti decisamente più forti rispetto al Texas Hold’em, come vedremo più avanti concentrandoci sulle regole specifiche del gioco e sui suoi punteggi.

Le regole dell'Omaha poker

Tecnicamente, le fasi di gioco dell’Omaha poker riprendono quelle già note del Texas Hold’em. Introdotti piccolo e grande buio, così da avere un piatto con un importo minimo, ogni giocatore riceve quattro carte coperte e può scegliere se pagare l’importo del grande buio (o rilanciarlo) per vedere la mano e le cinque carte comuni distribuite scoperte sul tavolo.

Ma come si gioca a Omaha poker? Il piatto viene vinto dal giocatore con la migliore mano di cinque carte da poker, ottenuta da due delle proprie carte coperte e tre delle carte comuni.

Lo svolgimento di ogni singola mano prima dell’eventuale “showdown” non si discosta poi molto da quello del Texas Hold’em, per quanto l’Omaha richieda un maggior numero di carte in mano (quattro invece di due) e una diversa composizione del punteggio pokeristico (realizzato obbligatoriamente con due carte personali e tre carte comuni).

Omaha Pot Limit, Omaha Limit e Omaha No Limit

Il poker Omaha viene giocato quasi sempre nella variante denominata Pot Limit, che pone limiti alle puntate in base alla grandezza del piatto. Frequentemente le sale da gioco ospitano però anche competizioni dedicate alle varianti Omaha Limit e Omaha No Limit.

Nell’Omaha Pot Limit, l’importo dei rilanci non può superare la dimensione del piatto. In questo caso, la grandezza del piatto è data dalla somma di tutte le puntate e dei rilanci dei giri di scommesse precedenti, più tutte le scommesse sul tavolo per il giro di puntate in corso. Nell’Omaha Limit sono invece permesse massimo quattro puntate per ogni giro, mentre il No Limit si avvicina di più al Texas Hold’em, in cui quasi sempre non vi è alcun limite al numero dei rilanci che un giocatore può effettuare.

Come si gioca a Omaha poker: i punteggi

I punteggi dell’Omaha poker riprendono esattamente quelli del Texas Hold’em poker. Nello specifico abbiamo:

  • Carta alta: Quando nessuno possiede una combinazione vincente, vince il giocatore che possiede la carta più alta.
  • Coppia: due carte che hanno lo stesso valore numerico.
  • Doppia Coppia: due carte con lo stesso valore numerico assieme a due carte di un altro valore.
  • Tris: tre carte dello stesso valore.
  • Scala: cinque carte in sequenza progressiva di semi diversi.
  • Colore: cinque carte dello stesso seme non in sequenza.
  • Full: un tris insieme a una coppia.
  • Poker: quattro carte dello stesso valore numerico.
  • Scala colore: cinque carte in sequenza dello stesso seme.
  • Scala reale: cinque carte dello stesso seme in sequenza, con l’asso come carta più alta delle cinque.

Ai fini del punteggio, nell’Omaha poker vanno fortemente rivalutate le mani di partenza: le più forti sono quelle che presentano almeno due carte dello stesso seme e quelle in scala.

La guida completa alle combinazioni del poker

Non tutti sanno che è possibile vincere una mano di poker senza avere neppure una coppia, mentre altri pensano che il poker sia un punteggio che dà certezza assoluta di vittoria sugli avversari. Tutto, infatti, dipende dalle carte che hai in mano e da quelle degli altri player al tavolo.

Se hai intenzione di testare l’adrenalina del poker live ad un tavolo verde della Poker Room di Giochi del Titano, devi quindi necessariamente conoscere bene le possibili combinazioni del poker, e di conseguenza il vero valore delle mani a poker.

In questa guida andremo proprio a vedere nel dettaglio il valore delle combinazioni del poker e il loro ordine, dalla mano più bassa a quella più forte in assoluto.

Quali sono le combinazioni nel poker?

Notoriamente nel gioco del poker viene utilizzato un mazzo di 52 carte, e lo scopo dei giocatori è quello di vincere più fiches possibili sottraendole agli avversari. Per farlo, puoi procedere con due diverse strategie: la prima prevede di indurre gli altri player a ritirarsi e a lasciare il piatto, mentre con l’altra dovrai mostrare il tuo punteggio e confrontarlo con quello degli avversari, così da stabilire quale sia il punteggio pokeristico più alto.

Capirai allora che, per fare il tuo gioco raggiungere sempre la migliore combinazione di cinque carte, devi conoscere alla perfezione il valore delle mani nel poker, i punteggi in ordine crescente, e di riflesso tutte le combinazioni del poker ammesse.

Carta alta

L’ordine delle combinazioni del poker non può che partire con la carta alta, vale a dire il punteggio più basso possibile ammesso dal regolamento del gioco. Quando nessuno dei giocatori chiude una combinazione, allora vincerà quello con la carta più alta. 

Coppia

La coppia viene subito dopo la carta alta. Si tratta della combinazione di due carte uguali, ed è importante notare che le coppie più alte hanno un valore maggiore rispetto a quelle più basse. Per fare un esempio, una coppia di K batterà una di J, che a sua volta batterà una coppia di 8. 

Doppia coppia

Nelle combinazioni del poker, la doppia coppia si ottiene dalla combinazione di due coppie separate. Quando si vanno a scontrare due diverse doppie coppie, di regola si considera il valore della coppia più alta e dopo quello della coppia più bassa. In caso di parità, bisognerà prendere in considerazione la quinta carta rimasta spaiata, e vincerà il player con la carta più alta in mano. 

Tris

Il tris rappresenta un altro tipo di punteggio tra le varie mani del poker, ed è dato da tre carte dello stesso valore, come possono essere tre K, tre assi o tre 8. Come succede per le coppie, anche lo sconto tra due tris vedrà vincitore quello formato dalle carte di valore maggiore. Nel Texas Hold’em, la variante più disputata tra i tavoli della GT Poker di San Marino, si hanno due tipi di tris con lo stesso valore: il trips, vale a dire un tris chiuso con una coppia al tavolo e la terza carta in mano, e il set, tris fatto con una coppia in mano e la terza carta sul tavolo.

Scala

Il valore delle combinazioni nel poker sale decisamente con la scala. Non a caso si tratta di una combinazione da cinque carte con valori in sequenza (ad esempio dal 5 al 9) e di semi diversi. Se si scontrano due scale, vince quella con il valore più alto.

Colore

Anche il colore è una delle mani del poker più forti. Per chiudere con un colore devi riuscire a mettere insieme cinque carte dello stesso seme. Anche in questo caso, tra due colori vince quello che ha la carta più alta. 

Full

Nel poker il full rappresenta l’unione di due diverse combinazioni, cioè una coppia e un tris. Se due giocatori chiudono con due full, allora a vincere sarà quello con il tris maggiore; in caso di parità, prevale invece il full con la coppia maggiore

Poker

Qualcuno potrebbe pensare erroneamente che il poker sia il punteggio più altro tra le combinazioni del poker. In realtà non è così, per quanto rappresenti una mano sicuramente molto forte. Per ottenerla, dovrai collezionare 4 carte dello stesso valore. Se si incrociano due poker, vince quello dal valore più alto. 

Scala a colore

Dopo il poker, l’ordine delle combinazioni prevede la scala a colore, ovvero 5 carte in sequenza dello stesso seme. Per fare un esempio, 2-3-4-5-6 di quadri è una scala a colore. 

Scala reale

L’ultima delle combinazioni del poker, e quindi il punteggio più alto in assoluto, è la scala reale. Questa va dal 10 fino all’asso, e può essere ottenuta solo con carte dello stesso colore. Nello scontro tra due scale reali, avrà la meglio quella con i valori più elevati. 

Esistono tre diverse tipologie di scala reale: la scala reale massima, cioè composta da 10, J, Q, K e asso, e massima combinazione possibile; la scala reale minima, quando la scala parte dalla carta più bassa del mazzo; e la scala reale media, semplicemente qualsiasi scala reale intermedia tra le altre due.

I tipi di poker più diffusi e le loro caratteristiche

Protagonista di diverse pellicole cult sul grande schermo, oggi il poker è uno dei giochi di carte più famosi. Giocatissimo in tutto il mondo, ha origini ancora controverse, ma possiamo dire con certezza che ha preso piede soprattutto negli USA, per poi diffondersi a macchia d’olio in ogni continente.

Inevitabile che, nel corso della storia, si siano venuti a creare diversi tipi di poker, ognuno con regole e giocate proprie. Molto spesso gli appassionati finiscono per conoscere tutte le varianti e le specialità, ma è innegabile che chi si sta affacciando ora a questo celebre gioco potrebbe ritrovarsi spaesato e chiedersi quanti tipi di poker esistono.

La risposta in questo approfondimento di Giochi del Titano, dedicato proprio alle principali varianti del poker, di cui esploreremo le caratteristiche e determinate regole su mani e puntate.

Le principali varianti del poker

Con una diffusione tanto capillare con il passare dei secoli, il poker ha inevitabilmente conosciuto varianti ed evoluzioni, divenendo una vera e propria famiglia che comprende tanti giochi di carte differenti, in cui abilità e fortuna sono più o meno presenti. Possiamo dire però che esistono tre tipi di poker principali. La specialità più conosciuta è quella della Community Card: il nuovo millennio ha visto il Texas Hold’em imporsi come la variante più popolare del poker praticamente in tutto il mondo, e il suo successo continua a crescere.

Community Card Poker

Come già detto, tra le varianti del Poker la Community Card è indubbiamente quella più giocata. Grazie a regole piuttosto semplici anche per i neofiti, il Texas Hold’em è divenuta la tipologia più praticata, amatissima anche dagli avventori di Giochi del Titano. Il dealer assegna a ogni giocatore due carte coperte. Altre cinque carte vengono disposte sul tavolo. Lo scopo è realizzare la mano dal valore più alto, usando cinque carte in tutto tra le due in possesso dei giocatori e le cinque carte comuni del banco.

GT Poker è la prima Poker Room di San Marino, una sala inaugurata nel 2011 in grado di ospitare fino a 200 giocatori. Alla Poker Room di Giochi del Titano è possibile partecipare ai tornei programmati oppure alle partite ai tavoli Cash Game. Nel Texas Hold’em, l’attenta osservazione del comportamento degli avversari e la valutazione delle probabilità sono fattori determinanti durante tutte le fasi del gioco. Proprio per questo, GT Poker è un luogo davvero unico, dove qualità e professionalità si mescolano per far provare ai giocatori sensazioni impagabili: il piacere di toccare le carte e di spillarle, il fascino di guardare negli occhi l’avversario, l’emozione di prendere le fiches e lanciarle al centro del tavolo da gioco.

Un’altra specialità, sicuramente più difficile da padroneggiare, è l’Omaha. In questo caso ogni giocatore ha quattro carte in mano ed è obbligatorio utilizzare due carte dalla propria mano e tre dal board per formare la propria combinazione di cinque carte in totale. L’Omaha si fa più complicato, ma anche maggiormente strategico, per la presenza di numerosi draw e percentuali. Non mancano poi varianti meno comuni, ma comunque interessanti: pensiamo al Double-board Hold’em, in cui si girano due board, al Greek Hold’em o al Manila Hold’em, ma anche al Billabong e a tutti quei giochi denominati Pineapple, in cui si hanno solo tre carte in mano.

Draw Poker

Abbiamo poi il Draw Poker, noto perché dà ai giocatori la possibilità di cambiare alcune carte della propria mano. In questa tipologia rientra ad esempio il poker all’italiana, accumunato ai cosiddetti Five Card Draw. Vi sono però anche le varianti California Lowball e Badugi, in cui l’obiettivo è realizzare il punto più basso possibile senza la presenza di scale. Le scale sono invece presenti nel Deuce to Seven, per cui la caratteristica principale è l’asso come carta dal valore più alto.

Stud Poker

Anche lo Stud Poker, divenuto molto popolare negli Stati Uniti negli anni ’70, può essere giocato in molti modi diversi. In generale, in questo tipo di poker i player ricevono sia carte coperte che carte scoperte. Durante la mano le informazioni a disposizione sono dunque incomplete, ed è fondamentale fare attenzione alle singole mosse degli avversari.

La forma più nota dello Stud Poker è attualmente il Seven Card Stud. Per iniziare la mano, ogni giocatore riceve due carte coperte e una scoperta, mentre a fine mano il numero di carte sale a tre per quelle coperte e quattro per le scoperte. Esiste anche il Five Card Stud, in cui si gioca con una carta coperta e quattro scoperte a testa, con quattro giri di puntate.

Ancora, tra queste varianti di poker possiamo citare il Mexican Stud e il Canadian Stud, oppure l’Oxford Stud (in cui si utilizzano anche le carte comuni), la Teresina (giocata a mazzo ridotto) e il Caribbean Stud (in cui si gioca contro il banco).

Mixed Games ed evoluzioni del Poker

Tra i tanti tipi di poker citati c’è indubbiamente l’imbarazzo della scelta. Gli appassionati più curiosi possono comunque tentare la fortuna e mettere alla prova le proprie abilità con le carte nei cosiddetti Mixed Games, che presentano diverse caratteristiche delle varianti più famose.

Tra i più popolari abbiamo l’H.O.R.S.E., acronimo che comprende Hold’em, Omaha, Razz, Stud ed Eight or Better. Non mancano gli 8-game Mix o i 10-game Mix, per un panorama come quello del poker in continua evoluzione. In più, è possibile addirittura inventare giochi con cui allenarsi assieme agli amici, combinando le caratteristiche più divertenti e sfidanti delle varie tipologie già esistenti.

Come funzionano i tornei di poker

Per chi li ha vissuti, i tornei di poker sono indubbiamente la forma più emozionante di poker. D’altronde gli eventi di poker dal vivo sono notoriamente fatti di immagini suggestive: centinaia di player che affollano i tavoli di una sala luccicante, il rumore di fiches e carte che scorrono sui tavoli, il susseguirsi delle eliminazioni, e infine il momento più atteso con il cosiddetto scoppio della bolla e il testa-a-testa al tavolo finale.

Emozioni incredibili e irripetibili, per quello che è a tutti gli effetti uno skill game in cui a contare sono anche l’abilità del giocatore, le sue intuizioni nel leggere le mosse degli avversari e la capacità di adottare una strategia vincente. Ma come funzionano i tornei di poker? E come si fa a partecipare? Scopriamolo in questa guida assieme ai professionisti di Giochi del Titano.

Come giocare un torneo di poker

I tornei di poker non sono tutti uguali. Alcuni si svolgono dal vivo, mentre ad altri è possibile partecipare online comodamente da casa, e a variare sono i partecipanti, le regole e ovviamente il montepremi.

Il cuore di un torneo di questa disciplina è però sempre lo stesso: a vincere è il giocatore che alla fine possiede tutte le fiches. In pratica, per trionfare bisogna ottenere le fiches di tutti gli altri player, rimanendo per ultimi in gara. Una volta pagato il buy-in, nei tornei le fiches non hanno più un valore in denaro, ma rimangono dei gettoni che vengono utilizzati per continuare a giocare. Di conseguenza, vincere o meno premi in denaro dipende esclusivamente da quanto un giocatore riesce a durare, e a rimanere in gara fino a quando non si inizia ad assegnare i premi.

Partecipare ad un torneo di poker significa anche prendere parte ad un evento dalle regole ben definite e chiare per tutti. Gli organizzatori calcolano la quantità di buy-in ricevuto e annunciano per tempo il montepremi in palio, il numero di partecipanti e le proporzioni con cui saranno distribuiti i premi. Proprio la distribuzione dei premi è un momento cruciale per i tornei di poker, perché è a questo punto che un giocatore viene eliminato per primo, andando a “scoppiare la bolla” e a meritarsi il titolo di player più sfortunato dell’evento.

Le tipologie più diffuse di tornei di poker

Come già fatto notare, lo svolgimento dei tornei di poker varia in base alla tipologia di evento, che sia in una sala da gioco tradizionale o direttamente online. Di seguito le tipologie più diffuse in tutto il mondo.

Tornei Sit'n'Go

Si tratta di tornei “siedi e vai”, che si avviano quando viene raggiunto un numero minimo di partecipanti. Per giocare è necessario pagare un buy-in, con cui viene distribuito lo stesso numero di fiches a tutti i player. Questo tipo di tornei si distingue per la sua rapidità: la partita finisce quando al tavolo rimane un solo giocatore, e i premi saranno distribuiti sulla base di una classifica finale.

Tornei Multitavolo

La tipologia di torneo di poker più diffusa, sia tra gli eventi live che online, è però la cosiddetta Multitavolo o MTT (Multi Table Tournament). In questo caso il gioco va a spostarsi su diversi tavoli man mano che i giocatori vengono eliminati, fino ad arrivare ad un tavolo finale in cui siederà il futuro vincitore. Per loro stessa natura si tratta di tornei più lunghi e complessi di quelli Sit’n’Go, e che non pongono limiti al numero di partecipanti. Allo stesso modo, il montepremi dipenderà dal buy-in iniziale raccolto, a meno che gli organizzatori non decidano per un montepremi assicurato.

Tornei Re-buy, Freezout e Shootout

I tornei Sit’n’Go e quelli Multitavolo possono poi distinguersi per ulteriori caratteristiche. Per fare qualche esempio, il funzionamento di alcuni tornei di poker prevede la possibilità del Re-buy una volta terminate le proprie fiches; tra le varianti più diffuse vi è anche quella detta Freezout, in cui il player che termina le fiches viene eliminato dal tavolo senza poter essere riammesso; ancora, abbiamo la variante Shootout, per cui il vincitore di un tavolo può sedersi direttamente a quello finale, senza necessità di vittorie intermedie.

Quanto dura un torneo di poker

Ma quanto durano i tornei di poker? Anche in questo caso la durata dipenderà direttamente dalla struttura dell’evento. Evento che generalmente viene diviso in diversi livelli, di lunghezza predeterminata e con blind obbligatori regolati su un importo già pubblicato.

I blind (bui, in italiano) aumentano alla fine di ogni livello, con ogni round a farsi sempre più costoso da giocare. Le fiches dei player eliminati vengono conquistate progressivamente da un numero sempre minore di giocatori, fino a che i blind saranno così grandi da mettere in pericolo la posizione di qualsiasi partecipante al torneo.

Vien da sé che la lunghezza dei livelli e la velocità di crescita dei bui saranno fattori fondamentali per decretare se un torneo presenta una struttura lenta o più veloce. Di pari passo muteranno le strategie dei giocatori, che dovranno basarsi sulle proprie pile di fiches (dette stack) per resistere agli aumenti dei blind. Insomma, si tratta di una maratona, fatta di abilità mentale, pazienza e adrenalina.

Quanto si può vincere a un torneo di poker?

Con le tipologie, anche i montepremi dei tornei di poker possono variare. E di molto, considerando che vengono influenzati quasi sempre dal numero di partecipanti e dal buy-in a loro associato. Se per i tornei che si svolgono online si parla di cifre tra i 1.000 e oltre i 25.000 euro, per quelli tradizionali si parla di cifre ancora più flessibili, legate anche al prestigio della stessa competizione.

Giochi del Titano: tutta l'emozione dei tornei Texas Hold’em

GT Poker è la prima Poker Room di San Marino, una sala in grado di ospitare fino a 200 giocatori e che ad oggi rappresenta un punto di riferimento nazionale per tutti i player più talentuosi, grazie ai tornei più accreditati ospitati in questa sala.

Il Texas Hold’em è una delle più famose varianti del poker. Il dealer assegna a ogni giocatore due carte coperte. Altre cinque carte vengono disposte sul tavolo. Lo scopo è realizzare la mano dal valore più alto, usando cinque carte in tutto tra le due in possesso dei giocatori e le cinque carte comuni del banco. L’attenta osservazione del comportamento degli avversari e la valutazione delle probabilità sono fattori determinanti durante tutte le fasi del gioco.

La letteratura protagonista a San Marino

Dal 4 ottobre la prima edizione di “MEMENTI – Mercoledì d’autore” organizzata da Giochi del Titano Spa e Edizioni Minerva.

Nove incontri settimanali con importanti ospiti dal mondo letterario, editoriale e giornalistico italiano.

Conferenza Stampa

Lancio della rassegna MEMENTI – Mercoledì d’autore presentati i 9 incontri, i relatori e la partnership tra Giochi del Titano Spa e Edizioni Minerva.

Programma Eventi

È stato presentato il programma della rassegna in partenza il 4 ottobre.
Tutti i mercoledì di ottobre e novembre nella Sala Rubino di Giochi del Titano Spa insieme a Edizioni Minerva e ai giornalisti Sergio Barducci, Giuseppe Tassi e Debora Grossi che si alterneranno nella presentazione degli eventi.

Marcello Veneziani

È uno scrittore italiano che ha dedicato all’Italia molte sue opere, articoli, mostre e convegni. Ha fondato e diretto riviste e scritto su varie testate, da «il Giornale» a «Libero», dal «Corriere della Sera» a «la Repubblica» e «il Messaggero». Al «Giornale» fu chiamato da Indro Montanelli e poi da Vittorio Feltri.

Conversazione sulla tradizione culturale italiana, da Dante a Vico (Rizzoli)
“Vico dei miracoli. Vita oscura e tormentata del più grande pensatore italiano”, è l’ultimo libro di Marcello Veneziani in cui ci racconta la vita tormentata di Giambattista Vico (1668 –1744), uno dei grandi filosofi della prima metà del 1700. Portatore di un pensiero originale, nel 1730 Vico pubblicò la seconda edizione, riveduta e ampliata, del suo capolavoro: “La scienza nuova”, un’opera che segnerà gli anni a venire.

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EDDA NEGRI MUSSOLINI e MARIO RUSSOMANNO

I nostri secondi ospiti saranno Edda Negri Mussolini e Mario Russomanno, autori del libro “I Mussolini dopo Mussolini” (ed. Minerva).
È un ritratto familiare, denso di riferimenti agli avvenimenti storici di cui i Mussolini furono inevitabilmente, protagonisti, a partire dalla notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, quando venne votata la sfiducia a Benito Mussolini, capo del Governo in carica. Il giorno successivo, il Duce venne arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele III. Per i familiari del Duce si aprì un percorso caratterizzato da drammatici avvenimenti e dalla ricerca di una normalità difficile da raggiungere. 

Il libro racconta le emozioni e le attese e le quotidianità di Rachele Guidi, consorte di Mussolini, della primogenita Edda, moglie di Galeazzo Ciano, che aveva sottoscritto il documento di sfiducia al suocero e del secondogenito Vittorio, pilota militare. Un evento che attraversò anche i figli adolescenti della coppia, Romano e Anna Maria.

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LIA CELI

Lia Celi sarà la protagonista di mercoledì 18 ottobre con Carolina dei delitti (Salani editore). Un romanzo ambientato nella Torino di inizio secolo, in quella Belle Époque che Lia Celi ricostruisce minuziosamente. Ricco di colpi di scena ripercorre la vicenda reale della morte di Emilio Salgari attraverso gli occhi e la penna di Carolina Invernizio. “Orgogliosa, astuta, ironica, la sua Carolina Invernizio ricorda che, oggi come cent’anni fa, non c’è nulla di più pericoloso che sottovalutare l’intelligenza di una donna”.

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CARLO CAVICCHI

Carlo Cavicchi è l’autore ospite di mercoledì 25 ottobre. Nella Sala Rubino di Giochi del Titano dialogherà con Giuseppe Tassi de L’altra faccia delle corse (Ed. Minerva).
Un compendio di emozioni, quelle che appartengono al mondo delle competizioni automobilistiche senza, tuttavia, venire mai alla ribalta. Vicende a volte soltanto sussurrate, altre dimenticate sotto la polvere degli anni che passano, altre infine raccontate a tavola quando gli addetti ai lavori mescolano bicchieri di vino ad aneddoti, seppellendo tutto dietro epocali risate. Le gare non sono soltanto quei resoconti che poi passano alla storia, ma sono i retroscena, le avventure esagerate, gli imprevisti e poi anche quegli accadimenti improbabili che danno spessore a un mondo dove l’aspetto umano va oltre quello puramente tecnico. Due giornalisti sportivi per una serata da brivido.

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SALVATORE GIANNELLA

Salvatore Giannella presenterà insieme a Sergio Barducci, “Michele Ferrero: condividere valori per creare valore” (Salani Editore). Mercoledì 1 novembre nella Sala Rubino di Giochi del Titano.
È la prima biografia dell’uomo simbolo dell’eccellenza italiana: l’inventore della Nutella. In questo libro Salvatore Giannella svela le intuizioni geniali, la visione internazionale, la capacità di ascoltare gli altri di uno dei più grandi imprenditori italiani, la sua attenzione certosina alla qualità dei prodotti, alle esigenze dei consumatori, al benessere dei dipendenti, ma anche l’amore per la famiglia e per la sua terra, la sua grande riservatezza e l’umiltà. Michele Ferrero è stato l’artefice di un modo di fare impresa che ha messo al centro la persona, secondo il motto ‘lavorare, creare, donare’. Giannella racconta la vita di un uomo “speciale” attraverso le testimonianze di decine di persone che hanno vissuto fianco a fianco con ‘il signor Michele’. Un ritratto che ricostruisce i traguardi storici di un’avventura inimitabile.

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MATTEO CAVEZZALI

Mercoledì 8 novembre è il turno di Matteo CavezzaliIl labirinto delle nebbie è un giallo storico ambientato nella Romagna dei primi del Novecento, nel Delta del Po, in una località immaginaria chiamata Afunde, un villaggio imprigionato nella palude abitato quasi esclusivamente da donne, se si eccettuano il parroco e altre due presenze, che si sentono comunque escluse. Donne che vanno a messa solo per senso del dovere, donne che fanno di nascosto “cose strane” che il parroco preferisce non approfondire. Cantano, ma non sono canti liturgici, piuttosto litanie innalzate nelle sere di luna crescente e giungono dal cuore tenebroso della notte. A presentare l’autore ci sarà la giornalista Debora Grossi.

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PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Pietrangelo Buttafuoco sarà protagonista della serata di mercoledì 15 novembre con “Beato lui. Panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi“. Grande acrobata della parola e cultore della mistica, e quindi dell’invisibile, identifica e ricuce le pezze d’appoggio, individua e unisce nuovi puntini che ritraggono il personaggio più contemporaneo della contemporaneità, colui che come Mary Quant inventò la minigonna e cambiò per sempre i tempi. È impossibile scrivere la parola fine al romanzo di Berlusconi.
A dialogare con l’autore ci sarà il giornalista Sergio Barducci.

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GIAN MARCO GRIFFI

Mercoledì 22 novembre sarà la volta di Gian Marco Griffi e Ferrovie del Messico insieme alla giornalista Debora Grossi. Candidato al Premio Strega, è un romanzo epico, d’avventura, che sviluppa le tematiche più disparate: dalla guerra all’amore, passando per la religione e la morte. Ambientato tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso vede coinvolti: Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico; Tilde Giordano, ragazza bellissima e un poco folle; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde e partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni e numerosi altri protagonisti. È un romanzo scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico.

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FEDERICA CAPPELLETTI

Ultimo appuntamento della rassegna con Federica Cappelletti e Per sempre noi due con il giornalista Giuseppe Tassi. Tutti ricordano Paolo Rossi, l’esile e pallido Pablito che nell’82 fece impazzire l’Italia. Non tutti invece sanno che, in una vita trascorsa fra gioie e tempeste, cadute e rinascite, Paolo trovò davvero se stesso in una potentissima storia d’amore, con Federica, una giornalista incontrata per caso alla presentazione di un libro. Prima ci furono intesa e complicità assolute, poi seguirono il matrimonio, la magia di ogni giorno, la nascita delle figlie. Ma tutto questo era destinato a essere devastato, all’improvviso, da una malattia tanto spietata quanto inesorabile. L’italia ha pianto, attonita, Pablito. Lo stesso ha fatto Federica che oggi, ancora incredula, ridà vita al loro amore in un dialogo senza tempo in cui si alternano il suo racconto e le lettere originali che lui le ha scritto negli anni. Sono parole toccanti che permettono di scoprire il lato più personale di Paolo Rossi, e insieme svelano il senso profondo del vivere. Che è amare…

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Dove e quando è nato il gioco d'azzardo

Oggi il gioco d’azzardo è immediatamente associato ai casinò e alle case da gioco, ma non si tratta di un fenomeno contemporaneo. Tavoli verdi, fiches, carte che scorrono velocemente, ruote che girano e l’adrenalina tipica del gambling hanno infatti origini antiche, e derivano da quella che è una vera e propria tradizione millenaria.

Ma come, dove e quando nasce il gioco d’azzardo? Quali sono state le prime civiltà ad apprezzare la voglia di vincere che cresce attorno a un tavolo da gioco? Le risposte in questo approfondimento di Giochi del Titano, dedicato proprio alla storia del gioco d’azzardo e all’evoluzione di una passione legata indissolubilmente alla storia dell’umanità.

Come nasce il gioco d'azzardo

Tra i giochi più antichi del mondo, i giochi d’azzardo affondano le proprie origini in tempi antichissimi. D’altronde l’uomo ama sfidare la sorte da sempre, e la storia del gioco d’azzardo non può che essersi sviluppata parallelamente alle prime civiltà umane.

Chiedersi come nasce il gioco d’azzardo significa rifarsi alle prime forme riscontrabili di questa attività, datate dagli studiosi al 3.000 a.C. circa. In quel periodo, una sorta di antenato del gambling come oggi lo conosciamo era particolarmente diffuso nell’antico Egitto, ma con una funzione legata strettamente alla sfera mistica e religiosa. Successivamente il gioco d’azzardo ha iniziato a diffondersi tra la popolazione indipendentemente dal divino, e a tutti i livelli della società egiziana del tempo.

Sarebbe però riduttivo collocare le origini del gioco d’azzardo solo lungo il bacino del Nilo: ritrovamenti di dadi e strumenti da gioco ci permettono di affermare con certezza che fosse diffuso anche tra le civiltà cinese e indiana, e presso gli Assiro-babilonesi e i Sumeri. Non solo, tra le più antiche carte da gioco bisogna ricordare quelle apparse in Cina nel IX secolo, poi diffusesi anche in Europa con decorazioni locali assai diverse da quelle tipicamente orientali. Si ritiene inoltre che le scommesse sui combattimenti di animali fossero comuni ai tempi dei greci e dei romani, grandi cultori del gioco d’azzardo.

La storia del gioco d'azzardo in Italia

La storia del gioco d’azzardo “fa tappa” anche in Italia. Come abbiamo visto, già gli antichi romani giocavano d’azzardo, almeno a giudicare dai reperti archeologici rinvenuti nel corso degli anni e dagli affreschi presenti a Pompei, la città conservata dalla cenere del Vesuvio.

Facendo un salto più avanti, tra la fine del Medioevo e i primi albori del Rinascimento assistiamo alla diffusione delle cosiddette baratterie. Inizialmente si trattava di luoghi di ritrovo per il popolo, poi hanno iniziato a prendere la forma di veri e propri casinò, e ad ospitare giochi con i dadi e con le carte. Nello stesso periodo molti celebri artisti dipingeranno scene di uomini intenti a giocare e scommettere, segno che il brivido dell’azzardo fosse molto diffuso nella società di allora.

Dalle origini del gioco d'azzardo ai primi casinò

Ma quando nasce il gioco d’azzardo simile a quello moderno? Letteratura, arte e testimonianze scritte ci raccontano che il gioco d’azzardo ha preso piede a Venezia fin dal ‘500, quando le persone erano solite giocare all’aperto. Nonostante il proibizionismo, nel XVII secolo si assiste alla nascita delle prime case da gioco e dei casinò.

Proprio a Venezia venne istituito nel 1638 Il Ridotto, un luogo storico pensato come un ambiente di gioco controllato che negli anni ha ospitato tra le sue mura migliaia di giocatori, tra cui volti noti come Giacomo Casanova e Carlo Goldoni. Le altre sale da gioco sono sorte nel corso del XX e del XXI secolo: pensiamo a quella di Sanremo nel 1905, a quella di Campione d’Italia nel 1933 e di Saint Vincent nel 1947, ma anche a Giochi del Titano, fondata nel 2007 nella Repubblica di San Marino.

Evoluzione e futuro del gioco d'azzardo

Arrivare alla liberalizzazione del gioco d’azzardo in Italia non è stato facile. Fino ai primi del ‘900, lo Stato italiano considerava infatti il gambling come un rischio sociale e un disvalore etico, e solo nel secondo dopoguerra si decise di rilasciare le prime concessioni per lotterie, totocalcio e casinò.

Bisognerà attendere il 1992 per assistere ad una prima deregolamentazione del gioco d’azzardo nello Stivale: la profonda crisi economica e il bisogno immediato di gettito fiscale portano alla nascita di Lottomatica, Sisal e Snai, mentre nel 2006 la legge Bersani-Visco permette agli operatori stranieri di entrare nel mercato italiano.

Non solo. Un altro passaggio importante nella storia del gioco d’azzardo in Italia è sicuramente il cosiddetto decreto di Ferragosto del 2011 voluto dal Governo Berlusconi per liberalizzare il gioco online. Da allora le piattaforme dei giochi d’azzardo si sono moltiplicate, per quanto giocare tra le sale di un casinò fisico resti un’esperienza difficilmente ripetibile in rete.

Come sono state inventate le slot machine

La storia delle slot machine, come per tanti altri giochi d’azzardo popolari, è certamente affascinate e ricca di aneddoti. Si è però dovuto faticare per risalire con certezza all’inventore di queste macchine, oggi proposte in tanti modelli diversi, moderni e dai jackpot particolarmente ricchi.

Come vedremo in questo approfondimento di Giochi del Titano, per trovare il primo gioco simile alle attuali slot bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al 1895: quell’anno a San Francisco venne realizzata la cosiddetta Liberty Bell, strumento a quanto pare creato dal meccanico bavarese Charles Fey e ispirato a uno dei simboli più celebri della guerra d’Indipendenza e degli Stati Uniti d’America.

Charles Fey: l'inventore delle slot machine

La storia delle slot machine è legata a doppio filo al nome di Charles Fey, sedicesimo figlio di una umilissima famiglia tedesca. Nato nel 1862, fu spinto proprio dalle condizioni precarie della sua famiglia di origine a cercare fortuna fin da giovanissimo fuori dalla Germania. Charles, arrivato prima in Francia e dopo in Inghilterra, deciderà di concentrare i suoi sforzi in America, dove si trasferirà all’età di 23 anni.

Qui in un primo momento si stabilisce in California, dove viene assunto dalla Electric Work Company. È in questo periodo che ha l’intuizione di creare la prima slot machine della storia, un colpo di genio che gli cambiò la vita per sempre nel giro di appena un anno. Il gioco inventato da Frey ebbe un enorme successo negli USA, tanto che si convinse a fondare una fabbrica di slot insieme all’amico Theodore Holtz.

La Liberty Bell

La slot machine di Charles Fey era la Liberty Bell, dedicata ad una maestosa campana di Philadelphia forgiata a Londra e arrivata negli Stati Uniti nel 1752, oggi simbolo della libertà americana. Su un lato della Liberty Bell di Fey è visibile proprio la figura di una campana in ferro, mentre la struttura è completamente in legno.

All’interno della scocca esterna, solo in seguito sostituita da una sottile lamiera, troviamo tre rulli e cinque simboli, vale a dire i simboli delle carte francesi e un ferro di cavallo, emblema della fortuna. A quei tempi esisteva solo una linea vincente, ed era presente una leva che veniva utilizzata per azionare il meccanismo della slot, completamente meccanica.

La prima slot machine: un bandito con un braccio solo

In molti non videro di buon occhio l’incredibile successo che le slot machine avevano guadagnato in territorio americano. Le slot, per via della presenza della leva per azionarla, vennero così soprannominate “banditi con un braccio solo“, e accusate di rubare soldi alla gente.

Eppure, moltissimi ne apprezzarono subito l’adrenalina e l’immediatezza, nel tentativo di accaparrarsi facili guadagni. All’inizio le slot machine non potevano elargire soldi, e pagavano quindi in caramelle. Con il passare del tempo, le caramelle sono rimaste come uno dei simboli più noti di questo gioco, per essere però sostituite dai premi in denaro.

Evoluzione e storia delle slot machine

I ricchi jackpot delle slot machine successive a quella di Charles Fey hanno contribuito a renderle un gioco popolarissimo non solo in America, ma anche in tutti gli altri continenti. Contro ogni aspettativa del meccanico bavarese dalle umilissime origini, la sua Liberty Bell intrattiene ancora oggi tantissimi appassionati, essendosi evoluta in tanti modelli diversi che ne hanno aumentato incredibilmente la portata.

La prima slot machine elettrica

Nella storia delle slot machine, e nella sua evoluzione, un capitolo importante non può che essere dedicato alla prima slot elettrica. Ad inventarla e immetterla sul mercato è stata la Bally Manufacturing, azienda americana fondata nel 1939 e rimasta fino al 1996 tra i leader mondiali nella produzione di slot machine.

La Bally Manufacturing ha dunque il merito di aver realizzato la prima slot machine elettrica, chiamata Honey Money. La macchina si presentava come una slot elettromeccanica, un mix tra componenti meccanici tipici della Liberty Bell ed elementi elettrici, che automatizzavano alcuni passaggi. Per fare un esempio, uno dei primi modelli ad apparire nelle sale da gioco permetteva di pagare autonomamente fino a 500 gettoni, senza che fosse necessario l’intervento di un addetto.

Dagli anni ’80, poi, le slot sono diventate ancora più attraenti: la “rivoluzione elettrica” introdusse chip, maggiore velocità e grafica più evoluta; poi sono arrivati i pulsanti, in grado di sostituire le leve grazie a specifici algoritmi per la generazione di numeri casuali. Oggi le slot machine rappresentano una buona parte dell’offerta delle case da gioco. La Giochi del Titano mette a disposizione dei propri clienti nelle sue sale le migliori e più performanti novità nel campo delle slot machine. La sala Romeo presenta attualmente 240 slot suddivise fra le principali marche mondiali, ma anche di interessanti brand emergenti. Buona parte delle macchine sono di ultima generazione, e molte sono dotate di invitanti jackpot.

La prima slot machine video

Infine, la storia delle slot machine si conclude con l’avvento delle video slot, tra le più popolari nelle sale gioco virtuali. La prima slot machine video venne creata nel 1975 da Walt Fraley, che decise di chiamarla Fortune Coin.

La grande differenza con i modelli precedentemente in commercio era l’assenza completa di rulli reali e parti meccaniche, con il movimento realizzato con una simulazione software sullo schermo. Il brevetto della Fortune Coin e delle video slot venne successivamente acquistato dall’International Gaming Technology (IGT), tutt’oggi un gigante nel settore dei software provider.

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