Raddoppio nel Blackjack: cos'è e come funziona

Il raddoppio al Blackjack è la possibilità di raddoppiare la propria puntata iniziale dopo la distribuzione delle prime due carte, ricevendone solo una.

Si tratta certamente di una scelta coraggiosa, legata al rischio di ricevere una singola carta dal valore troppo basso. Con la giusta strategia può però rivelarsi una delle mosse più azzeccate del Blackjack, perché l’eventuale vincita si baserà appunto sulla puntata raddoppiata. Di conseguenza, quando raddoppiare nel Blackjack dipende proprio dalla strategia di gioco che ogni giocatore mette in atto, e deve tenere conto della carta del banco e della somma delle prime due carte del giocatore, oltre che di tutte le variabili previste dal gioco.

Cos'è il raddoppio nel Blackjack

Il raddoppio al Blackjack significa raddoppiare la puntata iniziale, ricevendo in cambio solo una carta. Le regole del Blackjack prevedono infatti che all’inizio della partita, prima che le carte vengano distribuite dal banco, i giocatori vadano a fare la loro puntata. Nella maggior parte dei casi non sarà possibile fare altre puntate, a meno che non venga messo in atto proprio il metodo del raddoppio del Blackjack.

Come già accennato, il raddoppio della puntata consente di andare a piazzare un’ulteriore scommessa, pari a quella precedente e in cambio di un’unica carta. Una volta ricevuta la terza carta, la mano del giocatore sarà terminata, e si dovrà dunque attendere per poter scoprire le carte del banco. Alcune varianti del Blackjack permettono di raddoppiare solo con un punteggio totale di 9, 10 o 11, mentre da Giochi del Titano abbiamo la possibilità di giocare di strategia con il raddoppio su qualsiasi totale.

Per comunicare un raddoppio, è sufficiente aggiungere una quantità di chips corrispondente alla puntata iniziale accanto a quest’ultima. Sarà questo il segnale per il croupier, che andrà a distribuire una carta al giocatore che ha intenzione di raddoppiare.

Quando raddoppiare nel Blackjack

Capire quando raddoppiare nel Blackjack è quindi molto importante, e può cambiare le sorti di una partita. La strategia esatta dipende naturalmente dalla variante a cui stiamo giocando, ma è comunque possibile calcolare matematicamente alcuni degli scenari ideali in cui prendere in considerazione di rischiare con il raddoppio della puntata iniziale.

Raddoppiare su un totale 11

Totalizzare un punteggio pari ad 11 con le prime due carte significa ritrovarsi in una posizione particolarmente vantaggiosa, talmente forte che conviene raddoppiare anche se il banco ha un 10. In una classica partita di Blackjack con otto mazzi, con un totale di 11 esistono fino a 32 carte che possono farci raggiungere il 21; allo stesso modo, sono fino a 24 le carte che ci permetterebbero di raggiungere un punteggio di 18, considerato solitamente una mano vincente.

Raddoppiare su un totale soft

Se le prime due carte sono un asso e una tra 5, 6 o 7, allora abbiamo una mano soft, il cui punteggio totale può cambiare a seconda del valore con cui si decide di giocare l’asso (quindi da 1 a 11). Quando una carta scoperta dal banco ha un valore basso, con il raddoppio della puntata abbiamo una buona possibilità di ottenere una mano di 17 o superiore.

Raddoppiare su un totale hard

In caso di hard 9, e quindi di una mano senza asso, raddoppiare è vantaggioso solo se la carta scoperta dal banco è pari a 6 o inferiore. Contro un 7 o una carta inferiore conviene sempre richiedere una carta, indipendentemente dal fatto che il croupier stia o meno con un soft 17. Se invece ci viene distribuito un hard 10, il metodo del raddoppio del Blackjack può rivelarsi vincente se la carta scoperta dal banco è 9 o inferiore. Il raddoppio con un hard 10 non sarà più conveniente contro i 10, gli assi e le figure.

Quando non conviene raddoppiare

Ormai è chiaro, i consigli legati al raddoppio al Blackjack cambiano (e di molto) a seconda della variante a cui stiamo giocando. Nonostante questo, sono previste alcune circostanze in cui oggettivamente non conviene mai raddoppiare la puntata iniziale.

Prima di tutto, non raddoppiamo mai se il nostro totale è superiore a 11, perché il rischio di sballare è davvero troppo elevato. Inoltre, non conviene raddoppiare neppure se il banco mostra un asso, tranne nel caso in cui il croupier deve chiedere carta con un soft 17. In uno scenario del genere, se abbiamo 11, il raddoppio è vantaggioso contro qualsiasi carta scoperta del banco.

Poker: la storia e le origini del gioco

Come per altri giochi di carte, alcuni classificabili come gioco d’azzardo, anche la storia del Poker si intreccia con miti, leggende e personaggi fuori dal comune. Le origini del Poker non sono infatti chiare, e allo stesso modo è molto difficile risalire a chi ha inventato quello che oggi è forse il gioco di carte più diffuso al mondo.

Dalla Persia al mitico West americano, tra legalità e delinquenza, e fino all’attuale era digitale, quella del Poker è divenuta una vera e propria filosofia di vita. C’è chi ne ha fatto una professione, andando a competere sul tavolo verde contro alcuni dei player più abili al mondo, chi un valido motivo per visitare le sale da gioco più eleganti e divertenti.

Ripercorriamo allora la lunga strada fatta dal Poker nei secoli, per comprendere da dove arriva il fascino di Poker Room come GT Poker, la prima sala da Poker di San Marino fiore all’occhiello di Giochi del Titano. Allo stesso modo, getteremo le basi per capire tutte le evoluzioni di un gioco nobile che è arrivato ad incarnarsi in diverse varianti, come ad esempio il Poker Ultimate Texas Hold’em, un’assoluta novità del Poker Texas Hold’em in cui i player giocano solo contro il banco.

Chi ha inventato il Poker: le origini persiane

Le origini del Poker sono ancora oggi oggetto di dibattito. Secondo alcuni storici del gioco, il suo antenato è l’As-Nas, un gioco persiano insegnato molto probabilmente ai coloni francesi di New Orleans da marinai venuti dalla Persia, o in alternativa appreso e poi diffuso da cittadini francesi trapiantati in USA che si erano recati come militari nella zona della Persia.

Lo stesso alone di mistero aleggia attorno al nome: per molti deriverebbe dal termine francese poque (ingannare), che deriva a sua volta dal tedesco pochen, nel significato che il gioco spinge a vincere bluffando. In ogni caso non è chiaro se la storia del Poker debba essere fatta risalire direttamente da giochi con questi nomi, ma è molto plausibile che arrivi da un insieme di tutti questi giochi che ne hanno influenzato lo sviluppo fino al Poker che conosciamo ai giorni nostri.

Il Poker nel Far West e la diffusione negli USA

Nella sua versione moderna, il Poker è apparso all’inizio del XIX secolo nel contesto del Far West americano, quando i battelli a vapore che risalivano il Mississippi ospitavano delle vere e proprie sale da gioco galleggianti. La prima traccia storica scritta si trova invece nelle memorie dell’attore britannico Joe Cowell, che racconta di mitiche partite nella New Orleans del 1829 che si svolgevano con un mazzo di 20 carte tra 4 giocatori al massimo.

Da allora la diffusione in territorio americano del Poker è stata radicale, con il gioco che è andato ad evolversi e differenziarsi abbracciando nuove regole e svariate specialità. Sono quelli gli anni che gettano le basi della storia del Poker Texas Hold’em, con personaggi da leggenda che hanno mantenuto in vita l’arte del Poker in un ambito al limite della legalità. Non è un caso che Doyle Brunson, leggenda texana del Poker scomparsa di recente, racconti di episodi di estrema violenza e corruzione legati ad un tavolo da Poker tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.

Il Poker dal cinema all'era digitale

Lo stesso Brunson, assieme ad altri giocatori texani, portò a Las Vegas la specialità del Texas Hold’em sul finire degli anni ’60. Specialità che ha poi preso piede anche in Europa, complice il fascino intramontabile del cinema che più di una volta ha usato il Poker e la sua storia per raccontare vicende di redenzione, amore e vendetta. Pensiamo a film come Rounders di John Dahl, che nel 1998 vedeva Matt Damon nei panni di uno studente di giurisprudenza che si pagava gli studi grazie alla sua bravura nel Poker.

Il successo planetario del gioco del Poker nella sua versione Texas Hold’em ha permesso una naturale migrazione verso l’era digitale, arrivando fino al web. Il vero e proprio boom è però scoppiato nel 2003, quando Chris Moneymaker (allora un perfetto sconosciuto) vinse a Las Vegas il torneo principale delle World Series of Poker. Con un investimento di soli 40 dollari (pari alla quota di iscrizione), Moneymaker si portò a casa un montepremi di 2,5 milioni di dollari, e convinse il mondo che la ricchezza era praticamente alla portata di tutti. 

Cos'è e come si gioca a Baccarat

Il Baccarat, o Baccarà, è un gioco di carte molto popolare nelle sale da gioco, che deve il suo successo alla sua semplicità. Si tratta infatti di un gioco d’azzardo dalle pochissime regole (per altro tutte molto chiare) e con sole tre possibilità di puntata. La sua storia può essere fatta risalire al XV secolo, quando venne importato dall’Italia alla Francia per venire subito apprezzato dalla nobiltà d’Oltralpe alla corte di re Carlo VIII.

Oggi, nonostante la nomea da gioco aristocratico, il Baccarat si è diffuso anche al di fuori delle sale private, ed è il passatempo preferito degli high roller e dei giocatori asiatici, sia esperti che con poca esperienza. Scopriamo allora l’origine del Baccarat e come si gioca, assieme alle varianti attualmente più diffuse di questo antichissimo gioco di carte.

La storia del Baccarat

Prima ancora di snocciolare le regole del gioco del Baccarat, è bene fare una premessa e ripercorrerne le origini. I primi cenni storici del Baccarat risalgono addirittura al quindicesimo secolo: il gioco venne inventato in Asia, a Macao, per trovare un gran numero di estimatori anche in Europa, prima in Italia e poi in Francia. I soldati di ritorno dalla guerra franco-italiana durante il regno di Carlo VIII introdussero il Baccarà a corte, in una versione più complicata che veniva giocata con le carte dei Tarocchi.

Con l’aumentare della sua popolarità, nel XIX secolo si passò ad una versione più semplice, per cui veniva utilizzato un mazzo di carte tradizionali. È la versione amata dalla nobiltà francese di Napoleone Bonaparte, e che ancora oggi fa divertire milioni di persone nelle sale da gioco di tutto il mondo. Possiamo giocarci anche nell’affascinante Sala Giochi Americani di Giochi del Titano nell’alternativa Mini Punto Banco, uno dei giochi più coinvolgenti ed eleganti che si possa trovare in una sala da gioco.

Come si gioca a Baccarat

Le regole del Baccarat sono molto semplici, e schierano sostanzialmente due protagonisti: il giocatore e il banco. Ad ogni giocata possono però intervenire fino a 14 giocatori, che possono puntare sulla sconfitta o sulla vittoria del player, oppure sul pareggio. Una volta che sono state piazzate le puntate, vengono distribuite due mani da due carte coperte, una al croupier e una al giocatore. Lo scopo del gioco è quello di arrivare, con un massimo di tre carte, ad un punteggio il più possibile vicino a nove senza mai superarlo.

La fase successiva prevede di calcolare la somma delle due carte: le figure valgono 10 o 0, mentre le altre carte mantengono il loro valore nominale. Per fare un esempio, se il banco possiede un 3 e un 7 il risultato è 10=0 (che tra l’altro prende il nome di baccarat). Se uno tra il banco e il giocatore ha totalizzato 8 0 9 (chiamato risultato naturale), si scoprono le mani e vince chi ha totalizzato il punteggio più alto, mentre in casi di punteggio identico la mano si considera in parità.

Quando non viene raggiunto un risultato naturale, si procede in un modo diverso. Nel caso il giocatore ha totalizzato un 6 o un 7, non pesca alcuna carta; con un risultato inferiore, gli spetta invece un’altra carta scoperta. Al suo turno, il banco farà la sua mossa in base al valore delle carte in suo possesso:

  • con 7 non pesca nessuna carta;
  • con 6 pesca una carta se la carta scoperta del giocatore è un 6 o un 7;
  • con 5 pesca una carta se la carta scoperta del giocatore è 4, 5, 6 o 7;
  • con 4 pesca una carta se la carta scoperta del giocatore ha un valore tra 2 e 7;
  • con 3 pesca una carta a meno che quella scoperta dal giocatore sia 8 o 9;
  • con 2, 1 o 0 (quindi baccarat) pesca sempre una carta.

Ma con quanti mazzi si gioca a Baccarat? La versione Punto Banco (nome a cui viene spesso associato il Baccarat nelle sale da gioco) prevede che vengano utilizzati quattro, sei o otto mazzi di carte francesi, escludendo i jolly. Nello Chemin de Fer, versione molto amata dai cugini francesi, si usano invece sei mazzi di carte francesi. Nella Baccarat Banque il numero di mazzi è solitamente tre, anche se può variare.

Le migliori strategie per giocare a Baccarat

Il Baccarat è un gioco in cui le azioni seguono uno schema molto rigido, influenzato esclusivamente dal punteggio. Studiare una strategia per la vittoria sembra quindi un’impresa impossibile, ma in realtà il player ha un certo margine d’azione al momento in cui si effettua la puntata.

Come detto in precedenza, le scommesse possibili nel Baccarat sono tre, ovvero banco, giocatore e pareggio. Ognuna, quando vincente, è associata ad un pagamento diverso: la vittoria del player viene pagata 1:1, quindi alla pari; il pareggio (chiamato égalité o tie) è pagato 8:1; la vittoria del banco, infine, è pagata 19:20. Combinando puntate e importi sui diversi tipi di scommessa, ogni player potrà quindi di volta in volta abbozzare una sorta di strategia per il Baccarat, da accompagnare sempre da una buona dose di fortuna.

Quali sono i giochi d'azzardo più diffusi?

Il mondo delle sale da gioco come Giochi del Titano offre agli appassionati una selezione ampia e variegata di giochi, così da poter soddisfare le preferenze di tutti. Conoscerli tutti è ovviamente impossibile, soprattutto perché con il passare del tempo sono venute a crearsi tantissime varianti dello stesso gioco, ognuna con caratteristiche peculiari.

Possiamo però concentrarci sui giochi d’azzardo più famosi, e che insieme hanno fatto la storia del gambling. Si tratta dunque di un approfondimento dedicato soprattutto ai neofiti, che potranno così capire qual è per loro il gioco d’azzardo più divertente e che meglio si sposa con la propria filosofia di gioco, esaminandone la storia e le regole principali.

Poker

Tra i giochi d’azzardo più famosi è impossibile non menzionare il poker, per molti sinonimo stesso del gambling. Dalle origini incerte e spesso mitico protagonista di amatissimi cult hollywoodiani del grande schermo, si dice fosse giocato addirittura dai persiani, per poi essere esportato negli altri continenti grazie ai marinai.

È però negli antichi saloon del Far West che è il poker ha guadagnato il suo mito e un’incredibile popolarità, arrivando fino alle sale da gioco più lussuose e frequentate al mondo. Negli anni abbiamo assistito alla nascita di tantissime varianti di questo gioco, ma attualmente è senza dubbio il Texas Hold’em la tipologia più diffusa e giocata nelle sale.

Per giocare a questa incarnazione di Community Card Poker servono due carte in mano e cinque a terra. Molti player preferiscono partecipare a tornei più o meno prestigiosi in cui pagare una quota di ingresso, mentre i più impavidi tentano la fortuna direttamente con i cash game, in cui adrenalina e buon senso dovrebbero sempre andare di pari passo.

Roulette

La roulette, o gioco della ruota, è una delle attrazioni simbolo delle sale da gioco. Le sue origini affondano nella Francia del XVII secolo, e addirittura nelle ricerche di carattere scientifico del fisico e filosofo Blaise Pascal.

Nel gambling esistono almeno tre modelli di tavolo, ma il più popolare è proprio quello di tipo francese. Presenta una ruota di legno con 37 slot, cioè i numeri che vanno da 0 a 36. Lo 0 è rappresentato con il colore verde, mentre gli altri numeri sono divisi tra rosso e nero. Nella versione americana, ancora piuttosto giocata, abbiamo invece lo zero e il doppio zero, con il numero di slot a salire a quota 38.

Per partecipare al gioco, prima del lancio della pallina possiamo puntare sia su un numero specifico che su puntate secondarie, come ad esempio il Rosso o il Nero, il Pari o il Dispari e le dozzine.

Blackjack

Un altro dei giochi d’azzardo più famosi è il blackjack. Praticato in tutte le sale da gioco del mondo, è uno di quei giochi che sa davvero eccitare gli animi dei player, nonostante le regole siano molto semplici.

Ogni giocatore riceve all’inizio due carte, e successivamente può decidere se “stare” oppure se ricevere una o più carte fino al punteggio migliore. L’obiettivo per vincere è quello di fare 21 o comunque arrivare ad un punteggio più alto rispetto a quello del banco. Attenzione però, perché il punteggio del 21 non va mai superato, in quanto porta a sballare e dunque a perdere la mano a priori.

Slot machine

Qualsiasi sala da gioco vanta ormai ampi spazi espressamente dedicati alle slot machine. Uno dei giochi d’azzardo più semplici e immediati, ma anche uno tra quelli che attrae il maggior numero di appassionati. Merito dei jackpot in denaro importanti, sicuramente, ma anche dell’esistenza di tante varietà diverse, come quelle a tre rulli, a cinque rulli, con jackpot progressivo o VLT.

Le modalità di gioco e le combinazioni sono davvero molto ampie, ma uno dei vantaggi delle slot è la loro semplicità di utilizzo. Non è infatti necessario imparare molte regole, e bastano pochi spin per capire il funzionamento e il meccanismo generale del gioco. Gioco che, oltre ai possibili premi, sa regalare una innegabile scarica di adrenalina.

Baccarat

A chiudere, tra i giochi d’azzardo più famosi figura anche il baccarat. Conosciuto anche con il nome baccarà, pare sia stato importato da Macao, un luogo importantissimo per la storia del gambling più in generale. Scopo del baccarat è quello di battere il banco arrivando ad un punteggio di 8 o 9. Per farlo, tutti i giocatori hanno a disposizione due carte scoperte, con la possibilità di ottenerne una terza.

Sono molte le particolarità specifiche di questo gioco: ad esempio, le figure e i 10 valgono zero, non si tiene conto delle decine, ed è possibile puntare anche senza essere seduti al tavolo, scegliendo la vittoria del giocatore o quella del banco.

I più usati e diffusi tipi di carte da gioco

I giochi di carte sono un passatempo non solo diffuso e amato in tutto il mondo, ma anche legato a doppio filo alla tradizione di moltissime culture. È infatti molto comune aprire il cassetto di un mobile presente nella nostra casa per trovarci vari mazzi di carte, che possono differenziarsi (anche di molto) tra le diverse nazioni o addirittura a livello regionale.

Se è vero che la quantità di giochi esistenti è praticamente sconfinata, allo stesso modo sono tantissimi i tipi di carte da gioco che possono essere utilizzati, molti dalle origini antichissime e non sempre chiare. Quelle più celebri sono probabilmente le carte francesi, ma come vedremo più avanti le variazioni a livello locale non mancano di certo, soprattutto in un paese come l’Italia che ha fatto delle carte da gioco un carattere distintivo.

I principali tipi di carte da gioco e i giochi più diffusi

Per fare una distinzione più ampia, i diversi tipi di carte da gioco vengono solitamente raggruppati in base al seme raffigurato sulle carte stesse e alla quantità di carte presenti nel mazzo. Per seme, in particolare, si intende il segno di riconoscimento iconografico che accomuna tutte le carte di una sequenza progressiva crescente.

Come dicevamo, i semi maggiormente riconosciuti a livello internazionale sono quelli delle carte francesi, tipicamente dalla doppia connotazione cromatica (due rossi e due neri). In totale i semi sono quattro, vale a dire i Cuori e i Quadri in rosso e i Fiori e le Picche in nero. Un mazzo di carte da gioco francesi si compone di 54 carte, con 13 carte per seme più 2 jolly: le 40 carte numerali vanno da 1 a 10, a cui si aggiungono tre figure per ciascun seme, ossia Re, Regina e Alfiere, identificati rispettivamente con K (King), Q (Queen) e J (Jack). I semi francesi si utilizzano di solito per giochi come il Poker (in tutte le sue declinazioni), il Burraco, la Canasta, la Scala 40 e il Blackjack.

Altre carte da gioco piuttosto conosciute sono quelle tedesche e austriache, che presentano due tipi diversi di mazzo: quello tradizionale teutonico, che ha per semi Ghiande, Campanelle, Cuori e Foglie, e quello che riprende i semi francesi cambiandone semplicemente i colori. Le carte svizzere, poi, si caratterizzano per Ghiande, Campanelle, Rose e Scudi, e assieme a quelle teutoniche sono maggiormente diffuse in alcune regioni del Nord Europa e dell’Italia settentrionale. Quelle giapponesi, invece, si riconoscono per la presenza di un quinto seme, identificato come Vortici.

Infine, bisogna considerare l’ampio mondo dei mazzi di carte con semi che traggono origine dalle carte mamelucche, che ad oggi sono impiegati nei paesi latini, ovvero Italia e Spagna. In entrambi i casi i nomi dei simboli sono gli stessi (Denari, Bastoni, Spade e Coppe), ma varia leggermente la loro rappresentazione, più stilizzata e meno barocca in terra spagnola. Differiscono dai mazzi transalpini sia per il numero complessivo di carte (40 anziché 52) sia per la composizione dei singoli semi, con 7 carte numerali e Re, Cavaliere e Donna (o Fante) come figure.

Carte da gioco italiane: le varianti regionali più famose

Da Nord a Sud Italia, lo Stivale vanta una notevole quantità di varianti regionali, che ad oggi arrivano addirittura a 17 tipi di carte da gioco diversi. Alcuni di questi usano semi italiani o spagnoli, altri quelli francesi o tedeschi. Generalmente, le tipologie italiche condividono l’assenza dei jolly e il numero di carte, pari a 40 (tranne che in quelle bresciane, in cui sono 52 unità).

I diversi tipi di carte da gioco italiane hanno con molta probabilità un’origine simile, che deve ricercarsi nei cosiddetti “naibi“, introdotti in Europa dagli Egiziani Mamelucchi e in seguito diffusi velocemente in tutta la penisola a partire dal Medioevo, con una floridissima produzione di carte da gioco da parte di stampatori e artigiani delle principali città italiane. Molti dei moderni mazzi regionali del nostro paese hanno diffusione locale, ma alcuni sono riusciti ad imporsi sul resto del territorio e a superare i propri confini geografici.

Esempio lampante in tal senso sono le iconiche carte da gioco napoletane, assai popolari in terra partenopea e in tutto il Meridione. Parliamo di un mazzo risalente al XVI secolo dallo stile evidentemente influenzato da quello spagnolo, e che si compone di 40 carte, 10 per ogni seme (quindi Bastoni, Coppe, Denari e Spade). Tra i giochi più gettonati da fare con le carte napoletane abbiamo la Briscola, la Scopa e il Sette e Mezzo.

Il mazzo napoletano deriva probabilmente da quello siciliano, anch’esso a semi spagnoli, così come le carte da gioco piacentine. È però la Lombardia a vantare la più ampia varietà di mazzi regionali, con una tradizione secolare legata in particolare alle corti nobiliari dei Nord Italia. Abbiamo quindi le carte milanesi, che tanto devono ai mazzi di origine franco belga, e alcuni mazzi a semi latini, come le carte bergamasche e le carte bresciane. Notevole anche la tradizione cartaria del Veneto, del Friuli, dell’Alto Adige e dell’Emilia-Romagna, fatta di carte trevigiane, carte trentine e romagnole, ma anche del cosiddetto mazzo Salzburger, l’unico in Italia a semi tedeschi. 

Tutto quel che devi sapere per diventare croupier

Le luci, il gioco, la musica: entrare in una sala da gioco come Giochi del Titano è un’esperienza assolutamente affascinante, un mix che rievoca le stesse atmosfere di film come Ocean’s Eleven o Rain Man. Ma oltre al luccichio, una sala da gioco offre diverse opportunità di lavoro, in un ambiente stimolante e in continua crescita che ad oggi rappresenta una solida realtà economica e professionale.

Una figura centrale è quella del croupier, un mestiere nobile che affonda le sue origini addirittura al Medioevo. In quell’epoca, il Chavalier Accroupi (letteralmente “accovacciato”) era colui che restava accovacciato accanto ai giochi di società per servire i giocatori. Con il tempo, la cultura del gioco si è tramandata di padre in figlio, con generazioni di professionisti visti come il “braccio destro” della Dea Bendata.

Ma come diventare croupier? Quali sono i corsi da seguire e le caratteristiche da possedere per lavorare con successo in casinò e sale da gioco? Scopriamolo insieme!

Le origini del croupier

La professione di impiegato di gioco, chiamato comunemente croupier, risale all’apertura dei primi kursaal alla fine dell’Ottocento. Si trattava di luoghi di aggregazione per turisti in città di mare o di villeggiatura, dove si poteva anche giocare per divertimento e d’azzardo. I primi a lavorare come croupier a livello professionistico sono stati i belgi, che si spostavano a seconda delle stagioni tra i vari kursaal operanti in Europa, strutture che sarebbero diventate in breve tempo i primi casinò, luoghi dedicati esplicitamente al gioco d’azzardo.

Da allora, direttamente all’interno dei casinò la professione di croupier è stata tramandata e insegnata nel tempo dai vecchi impiegati di gioco alle leve più promettenti. Qui, il personale che lavorava con altre mansioni veniva individuato e selezionato in base a parametri molto rigidi per avere impiegati di gioco altamente professionali. Di recente ogni casinò si è dotato di una propria struttura interna dedicata all’insegnamento dei giochi esercitati nelle sale da gioco, dove normalmente accede il personale già in forza al casinò con altre mansioni.

I requisiti per lavorare come croupier

Prima di capire come diventare croupier, è fondamentale chiarire quali sono i requisiti necessari per intraprendere questo particolare percorso professionale. Non si tratta di un mestiere semplice, perché richiede al candidato una serie di abilità personali per non commettere errori in sala e gratificare la clientela.

Proprio per questo, un aspirante croupier deve dimostrare una certa agilità di riflessi e mentale, così da gestire tutto quello che accade nelle vicinanze e prevenire possibili problemi. Allo stesso modo, requisiti importanti sono la destrezza manuale e l’attitudine per i calcoli matematici: il lavoro da croupier richiede di saper ripartire le carte e le varie puntate senza rallentare le giocate, e contemporaneamente di eseguire rapidamente operazioni a mente per conoscere il risultato di una partita.

Non è facile diventare croupier: sarà sicuramente necessario uno spiccato spirito di osservazione, che aiuterà a gestire le richieste della clientela e a tutelarla da qualsiasi contrattempo, oltre ad un’attitudine ferma e accogliente. Da ricordare, poi, che ogni croupier deve conoscere alla perfezione le regole e lo svolgimento di ogni gioco da casinò, facendo soprattutto esperienza sul campo.

Come si diventa croupier

Ma come si fa per diventare croupier? Il diffondersi dagli anni ’70 di casinò in ogni parte del mondo (e in particolare in Inghilterra e in Africa), e la successiva apertura delle sale da gioco anche sulle navi da crociera, hanno dato un deciso impulso alla richiesta di croupier, al punto di fare nascere scuole private per l’insegnamento dei giochi attualmente offerti dai casinò.

Scuole, queste, che assieme alle scuole interne ai casinò ricercano figure professionali dalle capacità spiccate, come un alto livello di concentrazione, ottime capacità di calcolo, buona predisposizione per contatti con i clienti, velocità e scioltezza nei movimenti, ottima memoria, disponibilità ad orari notturni, e un’agilità dei riflessi mentali molto sviluppata.

Gli istituti professionalmente seri sono in grado di insegnare ogni tipo di gioco tramite formatori competenti e programmi ben strutturati, senza contare corsi indispensabili per impartire nozioni di calcolo matematico e di legislazione del gioco d’azzardo. Inizialmente i nuovi croupier che vengono formati devono essere in grado di gestire partite di Roulette Americana, Blackjack, Punto Banco e Poker.

Con l’esperienza, i croupier dovranno padroneggiare tutti i giochi attualmente previsti in una sala da gioco, vale a dire Roulette Francese, Roulette Americana, Blackjack, Punto Banco, Chermin de Fer, Trente Quarante, Craps e tutte le varianti del Poker. Con l’introduzione in Italia delle sale da poker e dei tornei, è venuta a crearsi una nuova figura di impiegato che normalmente conosce solamente il gioco del Poker con le sue varianti. Si tratta però di un dealer, una figura certamente diversa da quella del croupier.

Quali sono le regole del poker italiano?

Il poker è un gioco di carte più giocato al mondo, protagonista di un incredibile successo internazionale che in ogni paese si è evoluto in specifiche varianti, caratterizzate da regole particolari. Un esempio è il poker all’italiana, quello tradizionale dello Stivale, conosciuto anche come Poker a cinque carte con mazzo ridotto.

Ma quali sono le regole del poker italiano? E in cosa si differenzia dal gioco originale?

Le regole del poker italiano

Il poker all’italiana, anche noto come poker all’italiana a cinque carte o Five card draw, è una delle varianti più popolari del gioco del poker in Italia, profondamente radicata nella cultura del paese. Questa tipologia deve la sua notorietà soprattutto al fatto che per la maggior parte si svolge in partire cash, e solo raramente va a disputarsi in maniera torneistica. Proprio per questo, è spesso utilizzato come esempio del gioco d’azzardo (pensiamo ad esempio al film La Stangata con Paul Newman), e le sue regole presentano alcune differenze rispetto al poker tradizionale.

Il poker all’italiana si gioca con un mazzo da 52 carte francesi, ad esclusione dei jolly. Si hanno due giri di puntate: è il momento in cui i giocatori al tavolo, da 2 a 9, possono stabilire l’entità della loro puntata. Obiettivo di questa variante è vincere le fiches degli altri player al tavolo, nel caso di una partita di torneo, o di avere un numero maggiore di fiches rispetto a quando ci si è seduti per le partite cash. In entrambi i casi, lo scopo del gioco è quello di ottenere la combinazione di carte più alta possibile, seguendo la scala delle combinazioni del poker.

A seconda del numero di giocatori, si va a costruire il mazzo, di numero variabile. In particolare: con 4 giocatori si usano 32 carte (dal 7 all’Asso); con 5 giocatori se ne usano 36 (dal 6 all’Asso); con 6 giocatori si sale invece a 40 carte (dal 5 all’Asso). A questi si aggiunge il dealer, che distribuisce le carte. Per quanto riguarda poi il valore delle carte, l’ordine è crescente, quindi dal più basso al più alto in questo modo: Asso, 2, 3, 4, 5, 6, 7, Fante, Cavallo, Re.

Come si calcolano i punti nel poker italiano

 I punti nel poker italiano si calcolano in base alla combinazione di carte che il giocatore riesce a ottenere. Di seguito andiamo a vedere quindi i punteggi del poker all’italiana dal più alto al più basso:

  • Scala Reale – la Scala Reale nel poker italiano si costruisce con cinque carte dello stesso seme in sequenza. Si fa una distinzione tra Scala Reale Massima (10, J, Q, K, Asso), Scala Reale Media (una qualsiasi Scala Reale che non contiene un Asso) e Scala Reale Minima (Asso, 2, 3, 4, 5). Tra due scale dello stesso valore, vince quella costruita con il seme più importante (quindi Cuori, Quadri, Fiori e Picche). Tra scale di valore diverso, la logica è invece: Scala Reale Massima batte Scala Reale Media, Scala Reale Media batte Scala Reale Minima, Scala Reale Minima batte Scala Reale Massima.
  • Poker – il Poker è il punteggio costruito con 4 carte dello stesso valore più un’altra carta, chiamata Kicker. Tra due Poker, vince quello di valore più alto.
  • Colore – il Colore si costruisce con 5 carte dello stesso seme in sequenza. Se due giocatori hanno un colore, vincerà quello che contiene la carta più alta. Se invece i due Colori sono identici, vince quello costruito con il seme di rango superiore.
  • Full – il Full, detto anche Full House, è un pinto che si costruisce con un Tris e una Coppia. Tra due Full, vince ovviamente quello di valore più alto.
  • Scala – la si costruisce invece con 5 carte in sequenza di seme diverso. Se due giocatori hanno due scale, vince quella che termina con la carta di valore più alto. Nel caso di due Scale di uguale valore, vince quella con la carta più alta del seme dal rango maggiore.
  • Tris – per il Tris bisogna collezionare 3 carte dello stesso valore e 2 carte spaiate. Tra due Tris prevale quello dal valore più alto.
  • Coppia e Doppia Coppia – la Coppia si costruisce con 2 carte dello stesso valore e 3 spaiate, mentre per la Doppia Coppia servono due coppie e una carta spaiata.

Nel poker italiano è prevista anche la regola della Carta più alta. Si tratta di un punteggio che deriva da una mano completamente spaiata. In pratica, se nessuno dei giocatori è riuscito a costruire un punto, vincerà la mano quello con la carta di valore più alto. Se le due carte più alte sono uguali, si prende in considerazione la seconda carta più alta, poi la terza e così via. Per mani identiche, vincerà il player con la carta più alta di seme di rango superiore.

Come giocare al poker italiano

Una partita di poker all’italiana si svolge in due fasi principali. Il turno inizia con l’invito del dealer, vale a dire una somma di fiches che tutti i giocatori sono tenuti a puntare per partecipare alla mano. Ora il mazziere procede a distribuire 5 carte in senso orario ad ogni giocatore, che può iniziare a valutare il da farsi in base alle carte ricevute.

Il primo player ad avere parola è quello a sinistra del dealer: potrà quindi decidere di aprire, puntando ed entrando nel gioco, o di passare parola al giocatore alla sua sinistra. Se nessuno è intenzionato ad aprire, il mazziere può può versare un nuovo invito e ricominciare il giro con nuove carte, fissando una richiesta di apertura minima (una coppia di Q).

Quando un player decide di puntare (la somma deve essere sempre inferiore al totale del piatto), gli altri al tavolo possono passare e abbandonare la mano, vedere puntando la stessa somma, o rilanciare aumentando la posta in gioco. Se in questa fase rimane un solo giocatore, allora vincerà il piatto; al contrario, si passa alla fase di accomodo. In questa fase i giocatori possono cambiare da una a cinque carte dalla cima del mazzo, nel tentativo di migliorare il proprio punto. Terminata questa fase, se c’è più di un giocatore in gioco, verranno confrontati i punti per stabilire chi dovrà vincere il piatto.

Le migliori strategie nel poker italiano

Oltre alla fortuna, il poker è un gioco che richiede importanti abilità strategiche, anche nella versione italiana: è possibile, infatti, seguire alcuni accorgimenti per aumentare le possibilità di vincita contro gli avversari. In linea di massima, le strategie nel poker all’italiana sono simili a quelle delle altre varianti del poker, ma è importante saperle adattare alle regole specifiche e al proprio stile di gioco.

Dal punto di vista del gioco, ogni giocatore ha il proprio stile, ma in generale è possibile adottare un approccio aggressivo, cercando di puntare e rilanciare spesso, oppure un approccio più conservativo, provando a limitare le perdite e di puntare solo quando si ha una mano forte: per ottimizzare il rendimento, tuttavia, occorre saper leggere la partita e adattarsi all’andamento della stessa.

Un primo suggerimento è quello di conoscere nel dettaglio le regole del gioco e capire le peculiarità della singola variante di poker, in modo da familiarizzare con le combinazioni di carte e i punti assegnati a ciascuna. Partendo da questo primo punto, è possibile gestire al meglio già le carte iniziali, valutando la qualità della mano per decidere se puntare o abbandonare.

Come in ogni variante del poker, è anche importante osservare gli avversari e cercare di capire il loro stile di gioco e le loro abitudini. Questo può aiutare a prendere decisioni informate e a capire quando bluffare o quando fare un’altra mossa. Saper bluffare è infatti sempre un ottimo modo per disorientare gli avversari, ma è importante riuscire a farlo solo quando si ha una buona idea di come reagiranno gli avversari.

In questa variante può essere molto utile prestare attenzione alle carte comuni: nel poker all’italiana ci sono infatti 4 carte comuni che vengono scoperte una alla volta. Quest’ultime possono influenzare il gioco in modo significativo, quindi è importante prestare attenzione a come si sviluppa il gioco e adattare la propria strategia di conseguenza.

Tra le strategie più efficaci vi sono infine quelle di posizione, che mirano cioè a sfruttare il vantaggio derivante dalla posizione al tavolo, come accade nel Texas Hold’em ma in maniera ancora più evidente. Nel poker all’italiana, infatti, oltre a poter ottenere informazioni dalle azioni degli altri giocatori, è possibile osservare il numero di carte cambiate e predire il gioco degli avversari. È possibile presumere, ad esempio, che chi cambia 3 carte possa avere una coppia di partenza, oppure che chi ne cambia soltanto una stia puntando su una scala o sul colore.

Poker italiano e Texas Hold'em

Chi ama il poker italiano tuttavia apprezza molto le caratteristiche di coinvolgimento e di strategia del Texas Hold’em, la variante presente anche su Giochi del Titano, tanto che proprio quest’ultimo risulta essere uno dei più giocati nelle sale nazionali e online.

Al netto di qualche particolarità legata al conteggio dei punti e alla gerarchia dei semi, il gioco può essere svolto nelle due varianti in maniera molto similare anche dal punto di vista delle strategie da seguire, definendo le probabilità dei vari punteggi per ottenere la combinazione migliore al tavolo.

Le origini della roulette e le sue tipologie più conosciute

La roulette è uno dei giochi d’azzardo più popolari, che da secoli è per molti il simbolo stesso delle sale da gioco. Si tratta di un gioco a estrazione in cui la sorte la fa da padrona, alla portata di tutti per via della sua semplicità e delle regole basilari: spetta infatti alla Dea Bendata decidere il destino dei player dopo il lancio casuale di una pallina.

Anche chi non è pratico al Poker o al Blackjack, quindi, può tentare la fortuna provando a indovinare su quale dei tanti settori numerati si fermerà la pallina lanciata sulla piattaforma. Allo stesso modo, la roulette è un gioco antichissimo, le cui origini si tramandano tra riferimenti storici, leggende e aneddoti che hanno fatto il giro del mondo. Scopriamo allora la storia della roulette, chi ha inventato questo variopinto disco rotante e quali sono le principali varianti esistenti.

Storia della roulette: gli antenati greco-romani e l'evoluzione italiana

La roulette venne introdotta ufficialmente in Francia nel XVIII secolo. Le sue origini reali sono però sconosciute, e la tesi più accreditata è che sia il risultato della fusione di una serie di altri giochi, che si sono sviluppati e diffusi tra il sedicesimo e il diciottesimo secolo. Si pensa inoltre che alcuni giochi “antenati” della roulette risalgano addirittura all’età greco-romana.

Per ripercorrere la storia della roulette è quindi necessario fare un enorme passo indietro e rifarsi agli antichi giochi a ruota. In particolare, sappiamo che nell’antica Roma esisteva già un gioco basato su una ruota molto simile a quella delle roulette, conosciuto come rotae fortunae. Ai tempi a Roma si utilizzava una ruota di carro, sostenuta in orizzontale da un perno a cui veniva fissata una freccia, mentre i guerrieri greci preferivano usare uno scudo da battaglia fatto girare con una punta di lancia.

Con il passare del tempo, la ruota della fortuna romana ha attraversato cambiamenti ed evoluzioni, dando origine a diversi giochi differenti dalle regole e dal funzionamento molto simili. Esempio in tal senso è la cosiddetta girella, gioco molto popolare nell’Italia del 1500. In questo caso, la ruota veniva fatta girare perpendicolarmente al terreno, cosicché più persone potessero assistere alla rotazione, trasformando il gioco in una vera e propria attività ludica di gruppo.

Altri giochi famosi in Italia e in qualche modo imparentati con la roulette erano il lotto reale (o biribissi) e l’hoca, anche se l’antenato più simile alla roulette odierna è senza dubbio il boule. Si tratta di un gioco di origine francese che funzionava con un piatto da due cerchi concentrici, ognuno con 18 buche numerate dall’1 al 9.

Origine della roulette: chi l'ha inventata?

L’origine della roulette come oggi la conosciamo rimane incerta, ma tecnicamente la sua invenzione la si deve al filosofo e matematico Blaise Pascal. In realtà il noto studioso del ‘600 non era partito con l’intenzione di creare un gioco per intrattenere gli avventori delle sale, ma per motivi squisitamente scientifici. Nello specifico, Pascal stava portando avanti degli esperimenti sul moto perpetuo, convinto di poter costruire un macchinario in grado di continuare a muoversi su sé stesso senza dover attingere energia esterna.

Il progetto venne poi rimaneggiato più di una volta, arrivando a perfezionarsi nella roulette che oggi conosciamo dopo una repentina diffusione del gioco in Francia e nel resto del mondo a seguito della morte dello studioso. Blaise Pascal non arrivò mai a vedere il macchinario sul tavolo verde, ma la tesi secondo la quale fu lui a dare il via allo sviluppo di questa attrazione rimane la più accreditata.

Storia della roulette francese

La prima traccia storica certa dell’esistenza della roulette è stata intercettata nel 1716 a Bordeaux, ma solo nel 1765 la nuova attrazione venne mostrata al grande pubblico dal Palays Royal di Parigi. Un dato che conferma quanto la storia della roulette moderna sia iniziata in terra d’Oltralpe, probabilmente come combinazione di diversi altri giochi ad estrazione messi al bando nel corso del tempo.

Con il passare degli anni, la ruota della roulette è stata protagonista di diverse rivisitazioni, così come sono state modificate alcune regole. Non dovrebbe quindi stupire che oggi esistano diverse varianti dello stesso gioco, tutte con lo stesso obiettivo. Basti pensare che il primo prototipo del gioco contava anche un altro numero, ossia il doppio 0, posizionato in una casella verde sul punto opposto della ruota rispetto a quello occupato dallo 0. Per semplificare le meccaniche della roulette francese e accontentare le richieste degli appassionati, l’imprenditore Françoise Blanc propose di eliminare il doppio 0 e ridurre così la quantità di numeri a 36. Il doppio 0 venne però ripristinato negli Stati Uniti, dove la versione con 38 numeri è ancora la più gettonata ai tavoli da casinò.

I vari tipi di roulette: francese, inglese e americana

La diffusione internazionale della roulette ha portato alla nascita di più varianti della stessa attrazione, con regole e strategie proprie. Ad oggi le varianti principali sono tre, ovvero la roulette francese, quella inglese e la roulette americana. La prima, che resta la più famosa, presenta 36 numeri, mentre quella americana con doppio 0 è l’unica rimasta con le caratteristiche originali che aveva il gioco nel momento della sua invenzione. La roulette inglese, conosciuta anche come roulette europea, è da considerarsi invece un compromesso equilibrato tra la francese e l’americana.

Giochi del Titano. avviso di concorso premio Alberto Rino Chezzi, in collaborazione con Club 41 San Marino “ ILLUMINATI….DALL’ARTE”

PRIMA EDIZIONE ANNO 2023 

Art. 1 – OGGETTO DEL CONCORSO E SEGRETERIA 

Giochi del Titano spa con la collaborazione di Club 41 San Marino indice la prima edizione del  Concorso Alberto Rino Chezzi denominato “ILLUMINATI….DALL’ARTE”. 

Il Concorso è finalizzato a favorire opere d’arte con la possibilità di sviluppare e creare elaborati che  abbiano una stretta correlazione con l’ambito pittorico, fumettistico e la creazione di bozzetti e tema fantasy, nella Repubblica di San Marino. 

La Segreteria referente per informazioni e/o iscrizione è sita in Strada dei Censiti 21, 47891 Rovereta  – Falciano (RSM), Tel. 0549.942011 – Fax 0549.973836 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 – 13.30  e 15.00 – 18.00) E-mail: segreteriadirezione@giochideltitano.sm 

Art. 2 – CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO 

La partecipazione al concorso è gratuita. 

Il Concorso è riservato ai Cittadini Sammarinesi e residenti sul territorio della Repubblica di San  Marino. 

Il Concorso è aperto esclusivamente alla categoria di persone fisiche con fascia di età compresa tra  i 15 anni e i 30 anni di età ( compiuti al momento di presentazione della domanda di partecipazione  al concorso ). 

Ciascun concorrente, è tenuto a compilare l’allegato A (riservato ai concorrenti di fascia di età  minore compresa tra i 15 e i 18 anni) corredato da fotocopia di documento di identità in corso di  validità. 

Art. 3 – TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI ISCRIZIONE E CONSEGNA  OPERE ARTISTICHE 

Ogni candidato interessato a partecipare al concorso dovrà far pervenire alla Segreteria Giochi del  Titano spa la seguente documentazione: 

– Modulo di partecipazione ( ) , compilato in ogni sua parte da richiedersi da parte degli  interessati alla Segreteria di cui all’Art. 1; 

– L’opera dovrà riportare : titolo, tecnica ,dimensioni e anno di realizzazione.   Inoltre, sul retro dell’opera dovranno essere indicati i seguenti dati : nome, cognome, indirizzo, numero telefonico ed indirizzo e-mail dell’artista partecipante al concorso, titolo dell’opera. 

La presentazione della domanda di iscrizione e contestuale consegna delle opere artistiche  dovrà avvenire personalmente dall’autore o per tramite di chi ne fa le veci in caso di concorrente  minorenne entro e non oltre le ore 17.00 p.m. del giorno 23 Ottobre 2023 presso la Segreteria  Giochi del Titano spa, in Strada Censiti 21 Rovereta – Falciano (RSM). 

Il Candidato, al momento della consegna dell’elaborato , dovrà essere in possesso di regolare  documento di riconoscimento in corso di validità attestante l’identità, la cittadinanza e la residenza  e dovrà accettare l’eventuale esposizione gratuita della propria opera .  

Tutti i partecipanti a concorso ultimato e intervenuta premiazione verranno contattati personalmente  per il ritiro delle rispettive opere, che dovrà avvenire, a carico dei partecipanti nel luogo che verrà  loro indicato. Eventuali problemi di ritiro dovranno essere segnalati in fase di consegna delle opere. 

Art. 4 – ESCLUSIONE DI RESPONSABILITA’  

La movimentazione e la sistemazione delle opere artistiche, da parte degli organizzatori del  presente concorso , durante l’allestimento saranno condotte con la massima cura, pur tuttavia non  si risponde di eventuali danni, smarrimenti o furti e di quant’altro dovesse accadere per cause  fortuite, non imputabili direttamente all’organizzazione stessa. Si precisa che il sito in cui verranno  custodite le opere , non dispone di un’assicurazione specifica contro il furto e/o il danneggiamento  parziale o totale delle opere custodite e/o esposte. 

Resta piena facoltà di ogni candidato partecipante sottoscrivere personalmente e a proprie spese  ,specifica assicurazione a tutela della propria opera.  

Art. 5 – AMMISSIONE AL CONCORSO 

Tutte le opere artistiche consegnate, dopo verifica della documentazione e dei requisiti formali  richiesti dal presente avviso di concorso, saranno valutate dall’apposita Commissione Giudicatrice. 

Non saranno ammesse opere lesive della comune decenza, contenenti riferimenti pubblicitari e  politici e in violazione a quanto previsto dal presente concorso. 

Qualora a giudizio insindacabile degli organizzatori venga riscontrata una qualsiasi violazione delle norme del presente avviso da parte dei partecipanti o inerenti le opere candidate, le opere potranno  essere escluse dal concorso. Al termine della procedura di verifica , il concorrente riceverà via e mail conferma dell’ammissione al concorso. 

Art. 6 – PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLE OPERE 

La Commissione Giudicatrice sarà una commissione multidisciplinare, la cui composizione dei  membri sarà resa nota ai concorrenti partecipanti all’atto di insediamento della stessa. 

Il Giudizio della Commissione sarà insindacabile. 

I lavori della Commissione Giudicatrice si concluderanno entro il mese di Novembre 2023,data in  cui verrà reso noto il nome del vincitore. 

Le risultanze del concorso saranno comunicate ai partecipanti.

Art. 7 – PREMIAZIONE 

La Commissione Giudicatrice proclamerà il vincitore del concorso in un incontro dando  comunicazione dell’evento ai concorrenti.  

Il premio corrisposto al vincitore sarà di € 10.000,00 ( euro diecimila/00) erogato da Giochi del Titano  spa con assegno bancario nominativo e/o bonifico bancario. Qualora il vincitore sia un candidato  minorenne l’assegno sarà cointestato ai genitori esercenti la potestà genitoriale .  

L’opera classificata come vincitrice potrà fregiarsi della dicitura “Vincitore della prima edizione del concorso Alberto Rino Chezzi “Illuminati …. Dall’Arte”. 

Art. 8 – PROPRIETA’ E DIRITTI 

La proprietà intellettuale delle opere rimarrà in capo al concorrente. 

La Giochi del Titano spa si riserva il diritto di eventuale esposizione dell’opera e/o riprodurre o  pubblicare copia dell’opera , senza limiti di spazio e di tempo, senza riconoscimento alcuno di  ulteriore diritto economico all’artista, esclusivamente per le proprie iniziative, anche pubblicitarie ,  eventi e pubblicazioni. 

Le opere possono essere candidate solo da parte dei Loro Autori, i quali candidando un’opera  dichiarano e garantiscono di possedere tutti i diritti sulla stessa, che l’opera non lede alcun diritto di  terzi e non viola nessuna legge vigente. I concorrenti si assumono ogni responsabilità sotto  qualsivoglia profilo di legge , civile e/o penale ,in merito all’originalità delle proprie opere. 

Saranno ammesse tutte le tecniche di esecuzione pittorica e supporti (tela canvas, legno, carta) ad  esse inerenti. 

Al concorso si partecipa con un’unica opera. 

Art. 9 – ACCETTAZIONE DEL CONCORSO 

La partecipazione al concorso implica da parte di ogni concorrente l’accettazione incondizionata di  tutte le norme del presente avviso e dei suoi allegati, nonché delle leggi vigenti in materia, ivi  compresa la liberatoria all’uso dell’opera da parte di Giochi del Titano spa. 

Art. 10 – INFORMATIVA TRATTAMENTO DATI PERSONALI 

I dati personali dei candidati al Concorso saranno trattati, con o senza l’ausilio di mezzi elettronici,  limitatamente alle finalità connesse al presente concorso in ottemperanza a quanto disposto dalla  normativa vigente e dal Regolamento Europeo 2016/679. 

La sottoscrizione del presente concorso da parte di Giochi del Titano spa costituisce nomina del  medesimo Giochi del Titano spa, ai sensi della Legge 171/2018, a Responsabile del Trattamento dei  Dati Personali dei quali dovesse entrare in possesso a qualsiasi titolo durante lo svolgimento delle  prestazioni relative al presente Bando.  

GIOCHI DEL TITANO SPA

Convegno “Ali e radici tra arte ed economia: l’eredità culturale del nostro tempo”

Venerdì 10 Novembre, nella Sala Rubino della Giochi del Titano si è svolto il Convegno organizzato dalla Cooperativa Tre Arrows dal titolo: “Ali e radici tra arte ed economia: l’eredità culturale del nostro tempo”. Nell’occasione sono state anche esposte le opere d’arte che parteciperanno alla premiazione del I° Concorso Alberto Rino Chezzi “Illuminati…. dall’Arte”, che si terrà Sabato 11 Novembre alle 16,30. Vi aspettiamo!

PREMIAZIONE I° CONCORSO ALBERTO RINO CHEZZI “ILLUMINATI DALL’ARTE”

Era metà luglio quando nel sito ufficiale della Giochi del Titano SpA e sulle testate del territorio sammarinese usciva ufficialmente il bando per il primo Concorso Alberto Rino Chezzi “Illuminati Dall’Arte”.

Un’iniziativa fortemente voluta da Giochi del Titano in collaborazione con Club 41 San Marino,
volta a celebrare l’arte in ogni sua forma in onore del noto professionista Alberto Rino Chezzi, artista multidisciplinare che ha lasciato una traccia profonda nella società sammarinese.

Una grande adesione di pubblico ha celebrato nel miglior dei modi questa iniziativa che si è svolta attraverso un fitto programma, a partire dagli interventi del Dott. Salvatore Caronia, Direttore Generale della Giochi del Titano, che ha presieduto la Giuria e ha dettato i tempi della premiazione.

Prima di scoprire la vincitrice alcuni interventi hanno ricordato il senso del concorso, mettere l’Arte al centro del presente e del futuro del territorio di San Marino, secondo i principi che continuerebbero a ispirare ancora l’opera di “Ciaccaezetazetai” (pseudonimo di Chezzi), il quale aveva anche ricoperto il ruolo di Presidente della Giochi del Titano.

La suspense per la scoperta dell’opera vincitrice si è valsa delle note del Maestro Tommaso Giaquinto al pianoforte insieme alla cantante lirica Mezzosoprano Veronica Aracri, che, in due tempi, si sono esibiti dinnanzi alla platea dei presenti in un’atmosfera emozionante.

“Ultimo atto”, prima della proclamazione della vincitrice, la consegna della pergamena di attestato di partecipazione a tutti i giovani artisti intervenuti con le loro opere, che sono state oggetto di una mostra allestita nella Sala Rubino.

Giunti al momento culminante, la Dott.ssa Rita Canarezza, responsabile degli Istituti Culturali – Galleria Nazionale San Marino, ha enunciato le motivazioni che hanno eletto in Anna Lisa Gasperoni la vincitrice di questa prima edizione, aggiudicandosi un premio di €10.000 con l’opera intitolata “Cosa c’è fuori dallo specchio”.

Come nella serata precedente, nella quale si era svolto il Convegno “Ali e radici tra arte ed economia: l’eredità culturale del nostro tempo”, l’evento è terminato con un aperitivo cocktail che si è prolungato fino a sera.

Grazie in primis ai 22 artisti che hanno contribuito con il loro impegno e il loro talento a rendere magnifica questa prima edizione.

Appuntamento al prossimo concorso!

Gallery

OPERE ARTISTI

Slot machine: glossario di simboli e termini

Pur trattandosi di uno dei giochi più semplici da praticare, anche le slot machine hanno una propria terminologia che potrebbe sembrare incomprensibile ai neofiti. Una sorta di “lingua” specifica delle sale da gioco, composta da termini e simboli utili a riconoscere le diverse funzioni del gioco.

Data la repentina diffusione di questo tipo di attrazione, è quindi buona cosa avere a disposizione un piccolo glossario di base per giocare al meglio alle slot. In questo modo andranno ad aumentare le possibilità di vincita nella cornice della Sala Romeo o della Sala Diamond di Giochi del Titano, in cui tra luci, suoni e colori possiamo ritrovare il fascino senza tempo delle classiche slot e l’evoluzione tecnologica delle slot machine interattive più recenti.

Scopriamo allora insieme tutti i simboli delle slot machine e il loro significato, assieme ai termini tecnici più utilizzati e più comuni che possono aiutare i principianti ad entrare velocemente e con facilità nei meccanismi delle slot

Il glossario delle slot machine

Prima di dedicarci nello specifico ai simboli delle slot machine, è opportuno stilare un glossario dalla A alla Z di questo gioco d’azzardo. Sarà utile non solo ai neofiti, ma anche a quei player esperti che vorrebbero rinfrescare un po’ la memoria sul mondo delle slot moderne.

Ecco allora i termini più comuni, per quella che è una combinazione di parole sia italiane che inglesi:

  • Bonus: con bonus si indica sia un particolare premio associato ad un simbolo o a una combinazione vincente, sia una modalità di gioco aggiuntiva rispetto alla principale.
  • Gettone: questo termine indica l’unità di puntata scelta.
  • Giro: indica una rotazione completa dei rulli fino al loro arresto, ed è conosciuto anche con il termine spin. Le slot machine più moderne includono anche opzioni di auto-spin, vale a dire una modalità automatica in cui è possibile preimpostare una cifra per ogni spin e stabilire un numero di giocate.
  • Jackpot: si tratta di un premio, generalmente più ricco di quello standard, che si può vincere grazie ad una particolare combinazione di simboli. Alcune slot presentano jackpot progressivi, che quindi aumentano ad ogni giocata di qualsiasi player.
  • Linea di pagamento: anche detta payline, indica la linea che unisce i simboli vincenti sui rulli della slot. Visivamente si tratta di sequenze virtuali di simboli lungo le quali possiamo ottenere delle combinazioni vincenti (sia fisse che variabili).
  • Max Bet: è il numero massimo di monete che si possono scommettere a ogni giro.
  • Moltiplicatore: funziona come un bonus che permette di moltiplicare le vincite di base per un determinato coefficiente numerico. Viene attivato da combinazioni vincenti particolari o da speciali combinazioni di simboli.
  • Multilinea: le slot machine multilinea sono quelle che prevedono più di una linea di pagamento.
  • Puntata: come già il nome suggerisce, è la cifra totale scommessa sul singolo spin. A differenza del gettone, che è l’unità di puntata, si riferisce alla totalità della singola giocata.
  • RNG: acronimo di Random Number Generator, è un programma che assicura il funzionamento casuale delle slot machine a partire da tutte le possibili sequenze.
  • RTP: acronimo di Return to Player, è una percentuale che indica in media la parte dell’incasso di una slot machine che tornerà nelle casse giocatori sotto forma di vincite.
  • Rulli: nelle tradizionali slot machine meccaniche, i rulli (o reels) sono dei cilindri sui quali vengono stampati i simboli.
  • Tabella di pagamento: nella terminologia delle slot machine, la tabella di pagamento è uno strumento che serve a capire quali simboli sono necessari per ottenere una combinazione vincente, e quanto pagano alla loro uscita in base all’importo scommesso.
  • Volatilità: le slot hanno diversi livelli di volatilità integrati, che vanno di pari passo con l’RTP. Ciò significa che nelle slot ad alta volatilità le vincite sono meno frequenti, ma dagli importi in media più alti.

I simboli nelle slot machine

Un glossario delle slot machine che si rispetti non può di certo ignorare un capitolo dedicato ai simboli. Conosciuti anche con il nome di tessere, nei primi modelli di slot erano i classici ferri di cavallo, le ciliegie, alcuni semi delle carte da gioco (picche, cuori, quadri) e un fischietto. Oggi, pur conservando alcuni degli originali, i simboli si sono evoluti e possono creare moltissime combinazioni per ottenere vincite.

Solitamente le combinazioni possibili sono sempre in orizzontale e da sinistra verso destra, ed occorre allineare almeno tre simboli per ottenere una vincita. I simboli variano naturalmente da una slot machine all’altra, possono essere personalizzati in base al tema della stessa slot, e in quelle tecnologicamente più avanzate possiamo trovarne anche di animati.

Per fare maggiore chiarezza, dobbiamo dividere i simboli delle slot machine in tre tipologie principali, vale a dire i simboli base, i simboli wild e i simboli scatter. Quelli base sono quelli associati alle vincite più basse, mentre i simboli wild (o jolly) possono essere sostituiti a qualsiasi simbolo mancante (tranne gli scatter) per aiutare il player a ottenere una combinazione vincente. A loro volta, possono essere di vario tipo:

  • A espansione, che riescono a coprire tutto il rullo.
  • Sticky, che rimangono bloccati in una determinata posizione del rullo fino alla fine dello spin.
  • Walking, che si spostano ad ogni giro da destra a sinistra.
  • Falling, che precipitano dall’alto verso il basso.
  • Impilati, che vanno ad apparire uno sopra all’altro fino a completare un intero rullo.
  • Con moltiplicatore, che appunto moltiplicano le vincite.

Infine, i simboli scatter sono quelli che attivano i giri gratuiti, i giochi bonus o altre funzioni speciali presenti nelle slot machine. Quasi sempre richiamano il tema principale della slot.

 

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